Pediatri in ginocchio. L’ondata di influenza stagionale che si è abbattuta sull’Italia è arrivata in maniera violenta. La situazione, “guardando i dati dell’Iss, non va bene, è arrivato quello che già sapevamo avendo osservato l’impatto dell’influenza nell’emisfero australe. E’ una forma abbastanza violenta di infezione, dovuta anche al fatto che negli ultimi due anni per le restrizioni anti-Covid e l’uso della mascherina il virus non ha circolato. In alcune regioni come la Lombardia e l’Emilia-Romagna i colleghi sono già in ginocchio, con decine e decine di casi, visite e chiamate a cui rispondere“.
Così all’Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente Fimp, Federazione italiana medici pediatri, facendo il punto della situazione. “Abbiamo cercato di vaccinare tutti i gruppi a rischio – ricorda D’Avino – e quest’anno abbiamo esteso fino a 6 anni la fascia d’età per il vaccino antinfluenzale. Ma vorremmo avere la possibilità, stabilita da un accordo nazionale che però in molte regioni è disatteso, di poter fare il tampone nasofaringeo Covid ai nostri assistiti così da discriminare tra Sars-CoV-2 e influenza. In questo modo si darebbe anche una risposta più rapida alle richieste dei genitori“.