Le grandi infrastrutture in Turchia e il Ponte dei Dardanelli: i primi impatti economici e di sistema

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di Bruno S. Sergi e Gunes Topcu * – Queste riflessioni fanno seguito al dibattito generato nel corso del webinar organizzato al Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina il 20 ottobre. Si analizzerà l’impatto socioeconomico degli investimenti in infrastrutture di trasporto e proponendo come esempio l’investimento nel “1915Çanakkale Bridge and Motorway” nella provincia di Çanakkale, nella regione di Marmara che con oltre 24 milioni di abitanti è economicamente la più sviluppata contribuendo al 44% del prodotto interno lordo della Turchia (2020).

Il ponte “1915Çanakkale Bridge” o dei Dardanelli, è situato a 16 chilometri dalla città di Çanakkale – capoluogo della provincia sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli – e collega direttamente i distretti di Lapseki (in Anatolia) e Gallipoli (nella parte europea della Turchia). Inaugurato il 18 marzo di questo anno, con una lunghezza totale di 4.608 metri, è il ponte ad unica campata (2023 metri) più lungo al mondo (si noti che la lunghezza “2023 metri” è stata voluta dal governo per rappresentare il 100° anniversario della fondazione della Repubblica turca). È anche il ponte sospeso a torre più alto del mondo, con un’altezza massima di 334 metri. Le sue torri d’acciaio di 318 metri indicano la data della vittoria nel mare di Çanakkale del 18 marzo 1915 e la successiva nascita della Turchia moderna nel 1923.

La Turchia segue da tempo una politica di investimenti infrastrutturali su larga scala, con il proposito di promuovere la crescita del prodotto interno lordo. Per la “Vision 2023” in nuove infrastrutture, o Stato ha allocato risorse pari a 400 miliardi di dollari. Si noti che rispetto al resto del mondo, la Turchia è al 22° posto in termini di valore di progetti infrastrutturali su larga scala (253,70 miliardi di dollari a maggio 2022). Ad oggi, si registrano 275 progetti infrastrutturali su larga scala in fase di realizzazione.

La realizzazione del ponte e dell’autostrada (“1915Çanakkale Bridge and Motorway”) fa parte di un partenariato pubblico-privato basato sul modello di finanziamento Build-Operate-Transfer. Çanakkale Otoyol ve Köprüsü İnşaat Yatırım ve İşletme Co. (ÇOK A.Ş.) ha il diritto di gestire il ponte per 16 anni, 2 mesi e 12 giorni. Il partenariato pubblico-privato ha consentito di ridurre i tempi di completamento del progetto (data di gara 2017 e di inaugurazione 2022), esattamente un anno e mezzo prima della data inizialmente prevista, facendo così risparmiare 628 milioni di euro. Il progetto è stato finanziato da 25 diversi enti, 19 dei quali stranieri, con un costo finale di €2.537.450.977. Sono stati create 12.000 posti di lavoro, con maestranze provenienti da 15 nazioni, di cui circa 900 ingegneri.

Atteso che alcune statistiche sono fortemente influenzate dalla recente crisi pandemica e che la progettualità del ponte è stata decisamente veloce (il ponte è stato ultimato pochi mesi fa), alcuni impatti economici qui descritti sono da considerarsi come assolutamente preliminari.

Il primo vantaggio è in termini di efficienza e carico di traffico. Sebbene a 3 ore di distanza dalle metropoli di İstanbul, İzmir e Bursa, Çanakkale rimane ai margini e, quindi, non poteva essere raggiunta facilmente. Il trasporto commerciale di merci è adesso di 6 minuti, fattore che si tradurrà in un risparmio annuo di 415 milioni di euro, di cui 382 milioni di euro in risparmio di tempo, 31,3 milioni di euro in termini di minor carburante utilizzato e 1,9 milioni di euro in minor impatto ambientale. Inoltre, prima della costruzione del ponte dei Dardanelli e dell’autostrada Malkara-Çanakkale, la maggior parte del traffico europeo e asiatico veniva instradato attraverso Istanbul verso l’Egeo, il sud della Turchia. Con la piena operatività della nuova infrastruttura, il traffico sarà bilanciato dalla costa occidentale del Mar di Marmara verso sud.

Il secondo beneficio sarà sul settore turistico. Sebbene i primi dati siano fortemente condizionati dalla pandemia, la distanza tra i centri turistici come le città di Smirne, Aydın e Antalya e i Paesi europei viene accorciata di molto. Si prevedono arrivi di 3,5 milioni di turisti. È altamente prevedibile che il numero di hotel aumenti, come visto dall’inaugurazione del primo hotel internazionale di Çanakkale, il DoubleTree by Hilton, nel luglio 2022. Inoltre, è presumibile un aumento del numero di hotel ad Assos e sull’isola di Tenedos.

In terzo luogo, la città di Çanakkale è famosa per la sua vasta produzione agricola che garantisce 109 diversi tipi di frutta e verdura. Con il rafforzamento della rete logistica, quest’area ha già visto aumentare gli investimenti nell’agricoltura biologica nelle aree limitrofe al ponte.

In quarto luogo, una nuova zona industriale, il sito di Ezine Food Expertise. Dista circa 300 km da Istanbul e Izmir, 80 km dal ponte dei Dardanelli, 45 km dall’aeroporto di Çanakkale e 50 km dal porto di Çanakkale Kepez. Questa zona industriale segue un modello di clustering al fine di accrescere la propria competitività anche in un contesto europeo. In questa zona industriale opereranno – tra le altre – imprese lattiero-casearie e olivicole, i cui prodotti saranno commercializzati più facilmente attraverso il ponte dei Dardanelli.

Inoltre, il nuovo technopark della Çanakkale Onsekiz Mart University, che ospita 52 imprese di vari settori, tra cui software, biotecnologia e agricoltura, svilupperà marchi e innovazioni per questi prodotti. Il ponte interesserà la nuova zona industriale così come quelle preesistenti. Il mondo imprenditoriale della regione si aspetta anche che altre imprese trasferiranno i loro investimenti dalle principali città come Istanbul e Kocaeli alle zone industriali della provincia di Çanakkale, anche per beneficiare della riduzione nei tempi di esportazione verso i mercati europei.

In quinto luogo, ispirati dalla nuova visione infrastrutturale, altri progetti in corso in quest’area sono la torre del trasmettitore televisivo analogico e digitale Çanakkale alta 100 metri nel distretto Radar Tepesi del villaggio di Kalabaklı, che consentirà l’accesso a 7 canali televisivi locali e 49 nazionali canali che trasmettono in modalità wireless con qualità audio e video HD, le gallerie Gallipoli-Eceabat e il nuovo porto di Gallipoli.

In sesto luogo, l’iniziativa cinese “Belt and Road Initiative” o “moderna Via della Seta” che mira a progettare una rotta commerciale ininterrotta da Pechino all’Europa occidentale ha accresciuto l’importanza della posizione geo economica della Turchia nel commercio internazionale. Il governo cinese prevede di investire in quasi 150 paesi e la Turchia, per la sua posizione geografica, è stata identificata come il paese chiave lungo questo corridoio. Il Paese ha già completato la fascia centrale della linea Pechino-Londra con la Marmaray (la prima ferrovia sottomarina al mondo) e il ponte Yavuz Sultan Selim. Con le altre infrastrutture di trasporto nella regione di Marmara, come l’autostrada Gebze-Orhangazi-İzmir e il ponte Osmangazi e l’autostrada Malkara-Çanakkale e il ponte dei Dardanelli, la Turchia consolida la sua posizione su questa rotta.

Nella regione di Marmara nuove e moderne infrastrutture di trasporto saranno sempre più necessarie per lo sviluppo economico, con notevoli ricadute positive nei settori delle costruzioni, immobiliare, turistico e agricolo. Gli sviluppi osservati avranno effetti diretti, indiretti e di stimolo su un’ampia gamma di attività economiche e sul mercato del lavoro. In particolar modo nelle province di Çanakkale e Balıkesir, il tasso di partecipazione alla forza lavoro di età superiore ai 15 anni è del 47,7%, inferiore alla media nazionale, e del 39,8% per i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni.

Il fine delle iniziative infrastrutturali è di sviluppare una rete logistica strutturata, accelerare la crescita dell’economia, rafforzare la competitività delle aree interessate, incoraggiare ulteriori investimenti nazionali ed esteri e, non da ultimo rilanciare, l’imprenditorialità. Questi investimenti sono spesso su larga scala e ad alta intensità di capitale. Fino ad oggi, sul ponte dei Dardanelli sono transitate 2 milioni di automobili; ha contribuito con 2,8 miliardi di dollari al prodotto interno lordo del Paese, 6,1 miliardi di dollari alla produzione e 531 milioni di dollari all’esportazione. Il gettito fiscale finora è di 133,6 milioni di dollari e l’impatto sull’occupazione è stimato in 27 mila unità.

Il Ponte dei Dardanelli, l’autostrada e gli altri investimenti infrastrutturali in corso di realizzazione nella regione corroboreranno ulteriori nuovi posti di lavoro, andranno incontro alle esigenze infrastrutturali delle aree industriali che stanno sorgendo nell’area e contribuiranno allo sviluppo economico e sociale dell’intera regione e del Paese.

Le grandi opere di trasporto hanno un impatto socioeconomico ben maggiore delle usuali valutazioni, èertanto il costo finanziario per costruire il ponte di Messina è un investimento che farà aumentare il PIL del Sud (lo Svimez ha appena previsto una recessione nel 2023 e un forte aumento della povertà) e dell’Italia intera, oltre a rappresentare una straordinaria attrazione turistica per un’opera unica al mondo, la cui bellezza data dal know-how dell’ingegneria italiana metterà l’Area dello Stretto al centro dell’attenzione mondiale, esaltando tutte le altre straordinarie ricchezze del territorio calabrese e siciliano oggi marginali e periferiche. L’esempio della Turchia è lampante rispetto agli straordinari benefici che anche il Ponte sullo Stretto di Messina darebbe ad un’ampissima area circostante l’opera.

* Bruno S. Sergi, Università di Messina e Harvard University, e Gunes Topcu, Departimento di Business Administration, Facoltà di Scienze Politiche, Çanakkale Onsekiz Mart University, Çanakkale, Turchia

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