Luna: l’ESA annuncia i voli degli astronauti europei nelle missioni Artemis

L’ESA ha annunciato che il primo astronauta europeo volerà nella missione Artemis 4 verso la Luna, mentre il secondo volerà con Artemis 5
MeteoWeb

Il primo astronauta europeo sulla Luna volerà con la missione Artemis 4, dunque farà parte non del primo, ma del secondo equipaggio che metterà piede sulla superficie lunare nell’ambito del programma Artemis. Lo ha confermato il Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Joseph Aschbacher, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dell’ESA a Parigi. Aschbacher ha aggiunto che seguirà poi un secondo astronauta europeo, che volerà con Artemis 5, e un terzo che ha già il posto riservato, anche se ancora non è stato stabilito su quale missione.  

Molto soddisfatto per l’esito della missione Artemis 1 e per “il grande successo del Modulo di servizio europeo ESM” della capsula Orion, Aschbacher ha anche sottolineato che dei 16,9 miliardi di euro di budget previsti per i prossimi tre anni, 919 milioni saranno destinati proprio alla Luna, non solo per le missioni Artemis ma anche per il lander Argonaut e il progetto Moonlight che porterà sulla Luna il primo sistema di navigazione e comunicazione al servizio delle future missioni umane e della Lunar economy.  

Nel budget ESA aumentano complessivamente i fondi destinati all’esplorazione umana e robotica, che rispetto a quanto stanziato dalla Ministeriale del 2019 passano da 1,9 a 2,7 miliardi di euro. Di questi, 1.037 milioni saranno utilizzati per la Stazione spaziale internazionale e 839 milioni per Marte.  

Ma l’ESA guarda anche sempre più all’industria, per velocizzare lo sviluppo di idee innovative in prodotti per il mercato: dei 16,9 miliardi di euro di budget previsti per i prossimi tre anni, 1,3 miliardi saranno destinati alle attività di commercializzazione nei più svariati settori, da quello dei lanci all’osservazione della Terra fino alle telecomunicazioni. Ai fondi si aggiungerà poi una serie di riforme interne volte a velocizzare i tempi per la firma dei contratti con le imprese, ha detto Aschbacher. 

Aschbacher: “il 2023 sarà un anno di trasformazione per l’ESA” 

Il 2023 sarà “un anno di trasformazione” per l’ESA, che mira a diventare più moderna, competitiva e flessibile, con una maggiore attenzione alle richieste del mercato ma anche al welfare dei dipendenti. Si creeranno 200 nuovi posti di lavoro per attuare i nuovi progetti grazie all’aumento di budget deciso nell’ultima Ministeriale. Lo ha detto il direttore generale Joseph Aschbacher. 

Vogliamo che l’ESA sia ben posizionata per il futuro: per questo – ha affermato Aschbacher – lavoreremo con gli Stati membri, con i colleghi interni e magari anche con l’aiuto di consulenti esterni per esaminare l’orientamento strategico dell’ESA in modo da affrontare al meglio le sfide del futuro come quella della commercializzazione”. Per rendere l’ESA “più dinamica e responsiva“, si cercherà di snellire le procedure interne per velocizzare i tempi di realizzazione dei contratti e delle assunzioni. A questo proposito, saranno aperte 200 nuove posizioni per lo staff: il reclutamento del nuovo personale partirà a breve e servirà a implementare tutti i nuovi progetti e a portare avanti quelli già in corso.  

Per quanto riguarda il welfare, l’ESA modificherà le regole per il congedo parentale, per estenderlo a un maggior numero di persone e renderlo più neutrale dal punto di vista del genere, nell’ottica di una maggiore inclusività.  

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