New Space Economy: lo Spazio italiano punta sulla sostenibilità

Al via da oggi New Space Economy European Expoforum, l'evento organizzato da Fondazione Amaldi e Fiera di Roma
MeteoWeb

Dalla Luna a Marte, l’industria spaziale italiana punta sulla sostenibilità, requisito cruciale per il futuro dell’esplorazione: è quanto emerso nel corso del New Space Economy European Expoforum, l’evento organizzato da Fondazione Amaldi e Fiera di Roma, al via da oggi e in corso fino al 3 dicembre alla Nuova Fiera di Roma.

L’evento vede la partecipazione dei vertici delle principali Agenzie spaziali, industrie, piccole e medie imprese, centri di ricerca e istituzioni, per discutere delle potenzialità dell’economia del sistema spaziale anche alla luce della recente Ministeriale di Parigi del 22 e 23 novembre.

La nostra capacità di costruire una base lunare, di lavorare sulla Luna e, da lì, di guardare anche a mete più distanti come Marte, dipendono proprio dalla nostra capacità di mettere al centro la sostenibilità,” ha affermato Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space (Thales – Leonardo).

Un altro tema di cui si discuterà è l’inquinamento dovuto a detriti e rottami spaziali, in particolare per quanto riguarda l’orbita bassa intorno alla Terra: “L’affollamento aumenta ogni anno“, ha osservato Maurizio Cutroni, di Avio, “dobbiamo prepararci a lavorare per la sostenibilità in questo campo“.

L’Italia è un protagonista nel settore spaziale dalle origini del tema Spazio negli anni Sessanta, ma soprattutto perché ben presto abbiamo capito quanto lo Spazio non sia solo ricerca e Scienza, ma anche tante opportunità legata alla crescita economica. Stiamo investendo e facciamo crescere le competenze e le tecnologie che generano questo ritorno economico e che sono tipiche della Space economy,” ha affermato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, durante l’inaugurazione. “Lo Spazio è uno strumento formidabile per la sostenibilità e la cura del nostro Pianeta. Pensiamo ai dati offerti dai satelliti di osservazione della Terra che servono a monitorare l’evoluzione del clima, a sorvegliare come gli ambienti mutano, il tempo meteorologico, per le emergenze, scioglimento dei ghiacci, è una lista infinita di supporto che i dati spaziali forniscono alla sostenibilità“. Sostenibilità sulla Terra, ma anche intorno alla Terra nell’orbita terrestre “dove diventa sempre più importante monitorare l’evoluzione, per esempio, della presenza di satelliti o detriti spaziali che possono rientrare in maniera pericolosa o danneggiare i satelliti operativi nell’orbita stessa“.

Il Governo è determinato a supportare il settore spaziale con molte risorse“, circa 5 miliardi di euro in 5 anni al settore spaziale, ha sottolineato Elena Grifoni-Winters, a capo dell’Ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione dell’apertura del New Space Economy European Expoforum. “Si tratta di un segnale molto forte“. Lo Spazio non è più un campo che riguarda solo la ricerca scientifica, ma abbraccia un’area molto più vasta: “Una delle caratteristiche più peculiari della cosiddetta ‘new space economy’ è la presenza del settore privato“, “ma non dobbiamo dimenticare il ruolo fondamentale delle istituzioni e del settore pubblico: l’Italia è tra i principali finanziatori europei dell’Agenzia Spaziale Europea e i fondi che il Governo intende investire contribuiranno a rendere reale la nuova economia dello Spazio“.

Il forum ha il patrocinio di Agenzia spaziale Italiana (Asi), Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), agenzia Ice per il made in Italy, Federazione Astronautica Internazionale (Iaf), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Università di Roma Tor Vergata, il supporto dell’Agenzia spaziale Europea (Esa) e la collaborazione di Regione Lazio, Lazio Innova e la rete Enterprise Europe Network.

La Regione Lazio attraverso Lazio Innova, ed insieme alla Camera di Commercio di Roma ha promosso la partecipazione a New Space Economy European Expoforum di 31 imprese e startup del Lazio, operative nel settore dell’economia dello spazio e dell’aerospazio. La partecipazione è sostenuta con i Fondi PR FESR 2021-2027. Il settore aerospaziale del Lazio è composto da università e centri di ricerca di fama mondiale, grandi imprese e unità produttive di proprietà di gruppi internazionali, ma anche da PMI in grado di fornire componenti, servizi e supporto tecnico/industriale. Compete con successo, a livello internazionale, offrendo prodotti e competenze dalla ricerca alla pianificazione, dalla progettazione alla produzione e ai servizi attraverso 10 primari organismi di ricerca, 5 università con 4 facoltà di ingegneria, 12 dipartimenti e circa 30 programmi universitari di formazione superiore, 3.000 tra professori universitari, ricercatori e altri specialisti coinvolti in attività di ricerca.

Una grande occasione e anche un grande onore per la nostra Regione partecipare ed ospitare la quarta edizione della NSE. Non dimentichiamo infatti che il Lazio è leader nel comparto aerospazio, producendo il 30% dell’export nazionale sull’intero settore. Le tecnologie spaziali sono risorse oramai indispensabili in ogni campo dell’economia e quello dell’aerospazio si conferma un settore in grado di fungere da traino, grazie alla ricerca e a un tessuto imprenditoriale di livello, forte delle tante eccellenze del nostro territorio e delle risorse europee. Come Regione Lazio continueremo ad investire e a puntare su un’industria che incentiva il progresso scientifico e tecnologico per confermare il suo ruolo di assoluto protagonismo,” ha affermato il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori.

È un momento di grande forza per lo Spazio italiano, il Lazio ospita il cuore dell’industria spaziale italiana e delle eccellenze di ricerca nazionali in questo ambito e gioca un ruolo chiave nel trasformare queste opportunità in tecnologie e valore. La Regione Lazio punta sulla contaminazione fra sistema accademico e industriale e, grazie alla nuova programmazione europea, sosterrà le eccellenze territoriali con strumenti regionali e con il cofinanziamento di programmi e misure nazionali progetti per 1 miliardo di euro,” ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli.

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