Caos in Perù dopo l’arresto di Castillo: italiani bloccati a Machu Picchu

Secondo dati forniti oggi dalle autorità municipali di Machu Picchu, sarebbero esattamente 779 i turisti bloccati, tra cui decine di italiani
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Sono centinaia i turisti stranieri, tra i quali alcune decine di italiani, bloccati da martedì nell’area turistica del Machu Picchu in Perù. Il servizio ferroviario è stato sospeso a causa delle violente proteste dovute alla destituzione e all’arresto dell’ex presidente Pedro Castillo. Fonti diplomatiche italiane hanno riferito all’ANSA di avere notizia di varie decine di cittadini italiani presenti nel Paese, e che si stimano tra 30 e 40 le persone che transitavano in questi giorni nella regione di Cusco e Machu Picchu. Gli italiani sono rimasti bloccati nella zona. Tra loro, anche quattro ragazze bloccate a Checacupe.

Secondo dati forniti oggi dalle autorità municipali di Machu Picchu, sarebbero esattamente 779 i turisti bloccati nell’area turistica dalla giornata di martedì, giorno in cui anche l’aeroporto di Cusco è stato chiuso a causa delle proteste. Intanto, il bilancio dei morti dovuto agli scontri tra manifestanti e polizia in corso in tutto il Paese è salito a nove. Un manifestante è morto ieri nella regione settentrionale di La Libertad. Si tratta, indica la radio Rpp di Lima, di Yoni Rosalino Cárdenas Escobal, 51 anni, travolto da un camion che procedeva a forte velocità su un tratto di strada provinciale liberato per due ore da un blocco realizzato da abitanti della zona.

Intanto, oggi continua l’intensa l’attività politica e giudiziaria, con un plenum del Parlamento in cui si discute sull’anticipo delle elezioni generali, mentre un tribunale per le indagini preliminari esaminerà una richiesta della procura generale di mantenere l’ex presidente Pedro Castillo in custodia cautelare per 18 mesi.

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