Ponte sullo Stretto, l’esperto di diritto ambientale: “è ecosostenibile e porterà sviluppo”

Vincenzo Pepe, professore di Diritto Costituzionale comparato e di Diritto dell'ambiente, si è espresso a favore del ponte sullo Stretto, considerato non solo ecosostenibile e a prova di terremoto, ma anche foriero di sviluppo per Calabria e Sicilia
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Il ponte sullo Stretto ‘s’ha da fare’. E i motivi sono molteplici “Centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo scelgono di visitare il ponte di Brooklyn a New York. Quando hanno realizzato la Tour Eiffel, comitati ambientalisti si sono schierati contro l’opera perché era impattante. Oggi, invece, da tutte le parti del mondo arrivano a Parigi per immortalarsi davanti a questa meravigliosa struttura. Parliamo di opere simbolo di progresso, di civiltà. Noi italiani, viceversa, la nostra creatività, la nostra tecnologia la esportiamo invece di usarla anche a beneficio del nostro Paese. Nel caso specifico, sto parlando del ponte più grande del mondo realizzato in Cina con tecnologia italiana“.

Sono queste le parole del prof. Vincenzo Pepe, professore di Diritto Costituzionale comparato e di Diritto dell’ambiente italiano e comparato presso l’Università degli studi della Campania, Luigi Vanvitelli. Pepe è anche fondatore del Movimento Ecologista Europeo “FareAmbiente”. Nell’intervista rilasciata a Gaetano Mineo per Il Tempo Quotidiano, Pepe ha parlato del Ponte sullo Stretto di Messina e della necessità, concreta e reale, che l’opera venga realizzata nel più breve tempo sostenibili. E i motivi sono numerosi: dall’ambiente, all’economia, allo sviluppo sociale.

Ponte sullo Stretto ed ecosostenibilità

Questa opera va fatta perché va nel senso dell’ecosostenibilità e oggi più di ieri c’è la consapevolezza che solo grazie alla realizzazione di questa grande opera, la Sicilia e la Calabria potranno adeguare le loro infrastrutture”, spiega Pepe. “Ci sono tanti ponti, tipo quello in Giappone di Akashi, ad una sola campata, di circa 4 chilometri più o meno quello dello Stretto. Una struttura, quella giapponese, collaudata con scosse di terremoto di 6,7 gradi della scala Richter. Oppure i ponti in Danimarca, in Norvegia, opera ecosostenibili e che riducono CO2 in atmosfera, obiettivo quest’ultimo, posto dall’Europa a tutti i suoi Stati membri. Perché noi quindi non possiamo realizzare la nostra opera?“, si chiede l’esperto, sottolineando la necessità che il ponte sullo Stretto di Messina diventi realtà.

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