Il Ponte sullo Stretto è legge dello Stato. Il Governo guidato da Giorgia Meloni, infatti, l’ha inserito nella Manovra Finanziaria poi approvata dal parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 29 Dicembre.
Nella Legge di Bilancio, nell’articolo 487 si legge: “Al fine di rilanciare l’economia del Paese attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e di contribuire agli obiettivi dell’Unione europea in materia di rete transeuropea dei trasporti di cui al regolamento (CE) n. 1315/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, il collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e continente ed opere connesse è opera prioritaria e di preminente interesse nazionale ai sensi dell’articolo 4 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158. Ai fini della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera sono reiterati, ad ogni effetto di legge, i vincoli imposti con l’approvazione del progetto preliminare dell’opera e successivamente prorogati”.
Un passaggio fondamentale per sbloccare l’iter interrotto dal governo Monti nel 2012, e che adesso prevede l’aggiornamento del progetto definitivo che era già stato approvato nel 2011. Un passaggio fondamentale che segue all’istituzione del tavolo tra il Ministero delle Infrastrutture, le due Regioni Calabria e Sicilia, Anas e Ferrovie, tutti gli attori coinvolti nella realizzazione della grande opera; alla riattivazione della Società Stretto di Messina S.p.A. e infine all’ok dall’Unione Europea al cofinanziamento nei primi due mesi del nuovo Governo che ha tutta l’intenzione di realizzare la grande opera dello Stretto fondamentale per unire il Paese e rilanciare l’economia del Sud.