Quando la scienza va in alta quota: lo racconta “I luoghi della scienza” con Chiara Buratti, in onda domani, domenica 11 dicembre, alle 22.00 su Rai Scuola, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna. In primo piano, la Valle d’Aosta e l’Istituto scientifico Angelo Mosso, a 2.901 metri nel cuore del Monte Rosa. Lì è ospitato il Laboratorio Neve e Suoli alpini dell’Università di Torino dedicato a progetti sul suolo in ambienti montani. Il nivologo e pedologo Michele Freppaz e la climatologa Elisa Palazzi, entrambi dell’Università di Torino, assieme alla guida alpina Arnoldo Welf delle Guide Alpine Valdostane, raccontano quali ricerche vi si portano avanti. Ancora più in alto, a 3.480 metri sul Plateau Rosa, proprio sul confine tra Italia e Svizzera di fronte al Cervino, hanno sede la stazione di ricerca Testa Grigia del Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e una Stazione Meteorologica dell’Aeronautica Militare. Luoghi unici e privilegiati dove fare scienza, con numerosi progetti di ricerca attivi come spiegano Paolo Bonasoni, responsabile scientifico della Stazione Testa Grigia (Isac-Cnr), Eros Mariani, responsabile tecnico della Stazione Testa Grigia (Cnr), Francesco Apadula, responsabile scientifico di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), Stefania Gilardoni, chimico dell’atmosfera (Isp-Cnr), Silvia Vernetto, fisico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e Massimiliano Di Ruvo, capo stazione meteo Plateau Rosa dell’Aeronautica Militare Italiana.
A seguire, obiettivo sul monte Cimone, sull’appennino modenese, a 2.165 metri. Qui è ospitato il Centro dell’Aeronautica Militare di Montagna “svelato” dal suo Direttore, il tenente colonnello Daniele Biron. Sul Cimone c’è però anche l’Osservatorio Climatico “Ottavio Vittori” dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, un laboratorio molto attivo che conosciamo attraverso i racconti di Paolo Bonasoni (Isac-Cnr), responsabile dell’Osservatorio Monte Cimone, dei ricercatori Angela Marinoni e Paolo Cristofanelli, e dei chimici dell’atmosfera Michela Maione e Jgor Arduini del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’Università di Urbino.
Si torna, poi, in Val d’Aosta, in una valle laterale della Valle di Cogne, Valnontey, a circa 1700 metri, nel cuore del territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso, per scoprire non soltanto la straordinaria biodiversità di questo territorio, ma anche gli effetti del cambiamento climatico proprio su questo patrimonio naturalistico e sugli ecosistemi montani. Ne parlano Ramona Viterbi, biologa del Parco Nazionale del Gran Paradiso, di Alice Brambilla, naturalista dell’Università di Zurigo e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e del fisico e climatologo Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il botanico Andrea Mainetti presenta, infine, un’altra delle attrazioni della Valnontey, Paradisia, un importante giardino botanico alpino posto nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso.