Piccola e traslucida, la rana di vetro aumenta la propria trasparenza da due a tre volte mentre dorme. Allo stesso tempo immagazzina i globuli rossi nel fegato. A scoprire questo straordinario adattamento sono stati i ricercatori della Duke University. I risultati, pubblicati su Science, hanno fornito informazioni su questo adattamento unico nei vertebrati. Saranno ora utili per comprendere il flusso sanguigno in modo più ampio o per lo sviluppo di nuovi anticoagulanti ed altri farmaci cardiovascolari.
La rana di vetro (Hyalinobatrachium fleischmanni) è una specie di rana tropicale che vive sulle foglie, con un corpo trasparente e una pelle traslucida. Questi adattamenti servono alle rane per mimetizzarsi contro potenziali predatori, mentre dormono sulle foglie verdi durante il giorno. Per molti vertebrati, in particolare le specie terrestri, raggiungere il livello di trasparenza di una rana di vetro è difficile a causa dei numerosi globuli rossi (RBC) che circolano in tutto il corpo, rendendo opachi anche i tessuti altamente trasparenti.
Lo studio sulla rana di vetro
Nello studio, Carlos Taboada ed i suoi colleghi hanno studiato come le rane di vetro superino questa barriera fisiologica. Utilizzando la fotografia a colori calibrata per misurare la trasparenza degli animali e l’imaging fotoacustico per tracciare il movimento dei globuli rossi nelle rane viventi, hanno scoperto che le rane di vetro diventano in media dal 34 al 61% più trasparenti durante il sonno. Questo suggerisce che gli animali siano in grado di gestire attivamente la loro trasparenza in modo dinamico. Secondo gli autori, lo fanno rimuovendo circa l’89% dei loro globuli rossi dalla circolazione e “nascondendoli” nel fegato durante il sonno, senza effetti vascolari o metabolici dannosi. Man mano che le rane si svegliano e diventano più attive, il numero di globuli rossi in circolazione aumenta. Aumenta, inoltre, anche la loro opacità.
Le elevate concentrazioni locali di globuli rossi nella maggior parte dei vertebrati spesso provocano vaso-occlusione o coagulazione. Grazie ai risultati dello studio si aprirà a strada ad approfondimenti sui meccanismi coinvolti nella prevenzione di queste e altre patologie vascolari.