Archeologia, naufragi nell’Artico: dai relitti di HMS Erebus e HMS Terror centinaia di reperti

Gli archeologi di Parks Canada, accompagnati dai Guardiani Inuit della Nattilik Heritage Society, hanno condotto scavi presso i relitti dell'HMS Erebus e dell'HMS Terror, nell'Artico
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Dai relitti di due antiche navi naufragate nell’Artico riemergono numerosi reperti. Un team di archeologi canadesi ha recuperato 275 reperti dal relitto dell’HMS Erebus a settembre, ha annunciato Parks Canada il mese scorso. In collaborazione con la Inuit Nattilik Heritage Society, gli archeologi hanno condotto scavi nei siti dell’HMS Erebus e dell’HMS Terror. Il loro lavoro includeva l’immersione e il controllo di un veicolo telecomandato (ROV) sotto il ghiaccio presso il sito HMS Erebus .

Ad aprile e maggio 2022, gli archeologi, accompagnati dai membri della Nattilik Heritage Society, hanno allestito un campo di ghiaccio presso il sito dell’HMS Erebus per determinarne le condizioni e raccogliere immagini e dati. Questa è stata la prima ispezione del sito in oltre due anni e mezzo.

Reperti rinvenuti nei relitti

I ricercatori hanno condotto un totale di 56 immersioni nel corso di 11 giorni, durante i quali hanno trovato un foglio di pelle, piatti da portata, vassoi, strumenti da disegno, una lente per occhiali e spalline di un tenente, secondo la rivista Smithsonian. “L’importante ricerca archeologica in loco continua a far progredire la nostra comprensione di come le mutevoli condizioni climatiche stanno influenzando la regione e ci aiuta a preservare e proteggere un patrimonio naturale e culturale insostituibile“. E’ quanto dichiarato da Steven Guilbeault, ministro canadese per l’ambiente e il cambiamento climatico.

Durante le immersioni, i ricercatori hanno anche fatto luce sui cambiamenti nelle condizioni del relitto. Hanno iniziato a scavare quella che credevano potesse essere la cabina del Sottotenente e hanno completato lo scavo di parte della dispensa del maggiordomo del capitano.

I cambiamenti fisici nel relitto proseguono tuttora, probabilmente a causa delle onde dovute alle tempeste di vento. “Situati in uno degli ambienti marini più unici e sensibili del pianeta, i relitti dell’HMS Erebus e dell’HMS Terror sono alcuni dei relitti in legno meglio conservati al mondo. L’importante ricerca archeologica in loco continua a far progredire la nostra comprensione di come le mutevoli condizioni climatiche stiano influenzando la regione e ci aiuta a preservare e proteggere un patrimonio naturale e culturale insostituibile“, ha precisato ancora Guilbeault.

La HMS Erebus e la HMS Terror

La HMS Erebus fu una nave britannica del XIX secolo, seconda di una serie di cinque navi inglesi che ebbero lo stesso nome. Era una tre alberi da 372 tonnellate appartenente alla classe Hecla. La nave, che dopo alcuni anni di navigazione nel Mar Mediterraneo era stata riattrezzata per la navigazione nell’Artico, fu rafforzata e ne vennero resi gli interni confortevoli e adatti alle lunghe navigazioni.

La Erebus, insieme alla nave HMS Terror, effettuò tre importanti spedizioni nell’Antartide durante le quali furono scoperte varie nuove aree ed elementi geografici tra cui la Grande barriera, la Terra Vittoria e i monti Erebus e Terror.

Sotto il comando di Sir John Franklin, la Erebus e la Terror furono equipaggiate con motori a vapore da 15 KW e con una placcatura in ferro che rivestiva gli scafi. Franklin salpò con la Erebus mentre la Terror fu sotto il comando di Francis Crozier. La spedizione aveva lo scopo dichiarato di raccogliere dati nel Canada del Nord e di completare l’attraversamento del passaggio a Nord Ovest, che era già stato tracciato da est a ovest, ma non era mai stato del tutto superato.

Dopo aver attraversato lo stretto di Lancaster, gli equipaggi trascorsero il primo inverno sull’isola di Beechey, nei pressi dell’isola di Devon. Dopo un avanzamento in direzione Sud-Ovest, le navi restarono bloccate nel ghiaccio nei pressi dell’isola di Re Guglielmo nel 1848 e, dopo la morte di Franklin, furono abbandonate dagli equipaggi.

Le navi furono avvistate l’ultima volta nella Baia di Baffin nel mese di agosto del 1845. La scomparsa della spedizione Franklin comportò subito un massiccio sforzo di ricerca in tutta la zona. Il destino degli equipaggi divenne più chiaro quando il medico John Rae della Compagnia della Baia di Hudson raccolse reperti e testimonianze delle popolazioni Inuit locali nel 1853. In seguito, ulteriori spedizioni fino al 1866 hanno confermato questi rapporti.

Il relitto della Erebus è stato oggetto di numerosissime vane ricerche fino a ottobre 2014 quando è stato ritrovato da una spedizione del National Geographic, in posizione verticale a 12 metri di profondità in buono stato di conservazione.

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