I potenti a Davos parlano di clima ma Greenpeace denuncia: “emissioni dei jet privati come 350mila auto”

I jet privati atterrati e partiti dagli aeroporti che hanno servito Davos in occasione del meeting 2022 sono stati 1040, riporta Greenpeace
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Da lunedì 16 gennaio, i potenti del mondo si incontreranno a Davos, in Svizzera, per il World Economic Forum (WEF), nel quale si parlerà ampiamente anche di clima e crisi energetica. Ma come in occasione dell’ultima COP in Egitto, questi meeting attirano sempre più critiche sulla loro sostenibilità ambientale, considerando gli enormi spostamenti di persone in giro per il mondo, spesso a bordo di jet privati. In una settimana, i jet privati che hanno portato a Davos i partecipanti al meeting del 2022 hanno causato emissioni di CO2 pari alle emissioni medie di 350 mila automobili nello stesso periodo di tempo. Lo rivela una ricerca commissionata da Greenpeace International.  

I jet privati atterrati e partiti dagli aeroporti che hanno servito la località svizzera durante la passata edizione del Forum sono stati 1040, generando emissioni di CO2 quattro volte superiori a quelle che in media sono attribuite a questo tipo di velivoli nelle altre settimane dell’anno. L’analisi, condotta dalla società olandese di consulenza ambientale CE Delft per conto di Greenpeace International, mostra che nei giorni del WEF 2022 il numero di voli effettuati con jet privati da e per gli aeroporti intorno a Davos è raddoppiato. Si stima inoltre che circa un partecipante su dieci all’ultima edizione del meeting abbia viaggiato su un jet privato.  

“Le persone più ricche e potenti del pianeta si ritrovano a Davos per discutere a porte chiuse di questioni cruciali come la crisi climatica e le disuguaglianze, ma ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati”, dichiara Federico Spadini, della campagna trasporti di Greenpeace Italia. “Se il Forum di Davos volesse davvero dimostrare impegno nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi dovrebbe, una volta e per tutte, mettere fine all’ipocrisia e all’inaccettabile spreco di energia dei voli privati. Per questo chiediamo al governo italiano di vietare i jet privati e gli inutili voli a corto raggio, in modo da poter garantire un futuro verde, giusto e sicuro per tutti e tutte”, conclude Spadini. 

Degli oltre mille jet privati che hanno volato a Davos durante il WEF 2022, il 53% era costituito da tratte a corto raggio inferiori a 750km, che avrebbero potuto essere percorse facilmente in treno o in auto, mentre il 38% ha percorso distanze ultra-brevi, inferiori a 500km. Il volo più breve registrato è stato di soli 21km. I Paesi con il maggior numero di arrivi e partenze dagli aeroporti di Davos sono stati Germania, Francia e Italia. I voli da e per gli aeroporti italiani sono stati in totale 116, con 43 di questi addirittura sotto i 250km.  

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