Il Great Salt Lake in Utah è sull’orlo del collasso. L’enorme bacino lacustre ha perso il 73% della sua acqua e il 60% della sua superficie poiché migliaia di miliardi di litri d’acqua vengono deviati da esso per rifornire fattorie e case. In questo modo il lago non è in grado di sostenere parte della fauna selvatica, e presto potrebbe influire negativamente sulla salute umana.
Secondo un nuovo rapporto diffuso dai media, nel giro di pochi anni il calo dei livelli del lago potrebbe rendere impossibile l’estrazione di magnesio, litio e altri minerali, mentre la polvere proveniente dal fondale esposto potrebbe danneggiare ulteriormente i raccolti e causare uno scioglimento più rapido della neve, provocando perdite economiche diffuse per le industrie agricole e turistiche dello Utah. Infine, a meno che non vengano prese misure drastiche per ridurre il consumo di acqua, milioni di persone saranno esposte alla polvere tossica contenuta nel fondale del bacino in via di prosciugamento che possono esacerbare le condizioni respiratorie, le malattie cardiache e polmonari, e potrebbero aumentare il rischio di cancro dei residenti.
Un team di 32 scienziati e ambientalisti ha avvertito che il lago potrebbe avere un declino incredibile in soli cinque anni. Per salvare il bacino, il dossier suggerisce che potrebbero essere necessarie riduzioni del 30-50% nell’uso dell’acqua. “Abbiamo davvero bisogno di aumentare la velocità della nostra risposta e anche aumentare la nostra ambizione riguardo a quanta acqua restituiamo al lago”, ha affermato Ben Abbott, ecologo della Brigham Young University e uno degli autori principali del rapporto.