Un enorme iceberg, grande più di 15 volte la città di Parigi, si è staccato domenica 22 gennaio dall’Antartide. Lo hanno reso noto oggi gli scienziati britannici. Questo fenomeno non è dovuto al cambiamento climatico, anche se la regione è minacciata dal riscaldamento globale, secondo il British Antarctic Survey (BAS). Il blocco di ghiaccio, che è di 1.550 chilometri quadrati, si è staccato dalla banchisa domenica tra le 20 e le 21 ora italiana, durante un’alta marea di ampiezza tale che ha allargato una fessura esistente sul ghiaccio, chiamata Chasm-1, ha precisato l’organizzazione di ricerca.
Due anni fa si era già formato un iceberg di dimensioni quasi identiche nella stessa area, denominata Brunt Barrier, spessa 150 metri, e su cui si trova la stazione di ricerca britannica Halley VI. I glaciologi, presenti in loco da novembre a marzo, osservano da dieci anni la progressione di vaste fessure nel ghiaccio. “L’evento era previsto e fa parte del comportamento naturale della piattaforma Brunt”, ha affermato Dominic Hodgson, del British Antarctic Survey. “Non è legato al cambiamento climatico”.