Nel 2022, la Toscana ha vissuto l‘anno più caldo degli ultimi tre decenni, con una variazione di +1,3°C delle temperature medie rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. A un’estate torrida, secondo i dati del Consorzio Lamma presentati oggi, è seguito un autunno con l’ottobre più caldo mai osservato in Toscana, e il dicembre più mite dell’intera serie storica (+2,7°C rispetto alla media). Dieci mesi su 12 hanno registrato temperature superiori ai valori attesi.
Per quanto riguarda le precipitazioni, secondo i dati, il 2022 è stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit più marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre).
Consorzio Lamma: “alla Toscana servono piani adattamento”
Per il clima della Toscana “i dati non sono rassicuranti“, rendendo “evidente che il quadro climatico della nostra regione sta rapidamente cambiando“, per cui “è sempre più urgente che si delineino adeguati Piani di adattamento, anche a livello locale”. Lo ha affermato Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio meteorologico Lamma. “Le analisi climatiche che il Lamma fornisce sulla Toscana – ha spiegato – vanno proprio nella direzione di contribuire a costruire un quadro conoscitivo di riferimento che è elemento necessario e fondante di ogni piano locale che possa supportare i nostri territori e sistemi produttivi ad adattarsi al clima che verrà nei prossimi 30-50 anni”.
Il Lamma ha recentemente pubblicato il calendario ’12 mesi di clima in Toscana’, piccolo breviario sull’andamento del clima della regione, e sull’impronta che sta lasciando la crisi climatica in atto. Nel calendario, ogni mese riporta i valori di temperatura e piogge sui 10 capoluoghi per il trentennio 1991-2020, alcuni record storici di caldo e di freddo degli ultimi 70 anni e anche gli eventi eccezionali accaduti come la nevicata del dicembre 2010, l’alluvione del 1966, la tempesta di vento del marzo 2015 o il torrido agosto del 2003.
Monni: “la Toscana lavora al Piano di transizione ecologica”
“Come Regione Toscana stiamo lavorando al Piano della transizione ecologica, che darà uno sguardo integrato a tutte le politiche che potranno avere effetti di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici”. Lo ha affermato Monia Monni, assessore all’ambiente della Regione Toscana, secondo cui i dati presentati oggi dal Consorzio Lamma “mostrano che il tema della transizione ecologica è quanto mai urgente ed attuale, anche se sembra sparito dal nostro dibattito pubblico”. Per Monni, “sono fondamentali sia il Masterplan della costa, il Piano dei bacini o il Piano contro il dissesto idrogeologico, oppure il progetto, a cui stiamo lavorando, per la creazione di invasi di natura sia pubblica che privata, utili all’agricoltura ma anche come strumento di contrasto alla siccità”.
L’assessore ha spiegato che “la lotta ai gas climalteranti invece avverrà soprattutto attraverso due strumenti: il Piano della transizione energetica, che punterà molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che già oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, che potrà esser potenziata e rappresentare l’elemento forte di un mix energetico che vedrà anche lo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni (con un limite massimo di 7 aerogeneratori) e sul fotovoltaico. Stiamo scrivendo una legge con molte semplificazioni, che potrà dare una forte spinta in questa direzione. E naturalmente stiamo lavorando molto sul tema delle comunità energetiche”.