La biodiversità del Madagascar potrebbe impiegare milioni di anni per tornare ai livelli precedenti l’arrivo degli esseri umani se le specie animali minacciate si estinguessero. A rilevalro è uno studio pubblicato su Nature Communications. I risultati suggeriscono che sono necessari sforzi di conservazione immediati per evitare perdite di biodiversità di lunga durata.
Il Madagascar ospita un insieme unico di specie animali, tra cui il lemure dalla coda ad anelli, il fossa e il camaleonte più piccolo del mondo. Molte di queste specie sono minacciate di estinzione a causa delle influenze umane come la deforestazione, la caccia e il cambiamento climatico. L’evoluzione e l’arrivo di nuove specie da altre regioni potrebbero eventualmente compensare queste estinzioni, ma ciò richiederebbe molto tempo.
Come gli esseri umani hanno sconvolto la fauna del Madagascar
Nathan Michielsen e colleghi hanno tentato di quantificare la misura in cui gli esseri umani hanno sconvolto la fauna del Madagascar. Lo scopo principale è quello di prevedere i risultati futuri. Hanno assemblato un set di dati completo di 249 mammiferi viventi e recentemente estinti. Sono state incluse anche specie scomparse poco dopo l’arrivo dell’uomo sull’isola, come diverse specie di lemuri giganti e ippopotami nani.
In seguito i dati sono stati combinati con la storia evolutiva delle specie e i modelli statistici della loro distribuzione geografica nel tempo. Gli autori hanno così stimato che il Madagascar impiegherebbe 3 milioni di anni per recuperare le specie che sono state perse dall’arrivo dell’uomo. Per ovviare a ciò sarebbe necessario mitigare le attuali minacce. Inoltre, ci vorrebbero olter 20 milioni di anni se anche le specie attualmente minacciate andassero perdute.
Persono le specie di pipistrelli, che possono colonizzare le isole più facilmente dei mammiferi non volanti, potrebbero aver bisogno di circa 3 milioni di anni per riprendersi. Gli autori hanno inoltre scoperto che il numero di specie di mammiferi del Madagascar minacciate di estinzione è aumentato drasticamente nell’ultimo decennio, da 56 nel 2010 a 128 nel 2021.
Necessarie azioni tempestive
Gli autori avvertono che, senza azioni di conservazione tempestive, la biodiversità del Madagascar potrebbe risentirne per milioni di anni. I programmi di conservazione dovrebbero includere miglioramenti socio-economici per le popolazioni umane locali. Dovrebbero inoltre ridurre la perdita di foreste negli habitat naturali rimanenti, oltre a limitare lo sfruttamento delle risorse artigianali e commerciali, come i legni duri e gli animali per il commercio di carne selvatica.