Meteo Veneto: dicembre più piovoso della media ma non basta alle falde | DATI

In Veneto, rimane la situazione di scarsità della risorsa idrica, anche se in generale miglioramento: tra ottobre e dicembre, apporti pluviometrici apporti inferiori alla media
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Nel mese di dicembre 2022, sono caduti mediamente in Veneto 109 millimetri di pioggia, oltre la media del periodo 1994-2021, che è di 81 millimetri (mediana 77mm). Gli apporti mensili sul territorio regionale sono superiori alla media (+35%) e sono stimabili in circa 2.004 milioni di metri cubi di acqua. I dati sono riportati dall’Arpav, nell’ultimo Rapporto regionale sulla risorsa idrica.  

Le precipitazioni più abbondanti del mese sono state registrate sulle Prealpi: Rifugio la Guardia (Recoaro Terme) con 223mm, Valpore-Monte Grappa (Seren del Grappa) con 222mm e Turcati (Recoaro Terme) con 221mm. Quelle minori sono state osservate nel Bellunese settentrionale: Passo Pordoi con 41mm, Misurina con 45mm, e nel medio Polesine a Concadirame (Rovigo) con 56mm. Nella seconda metà di dicembre ci sono state piogge degne di qualche nota solo il 29 e 30, soprattutto sul Veronese. 

A livello di bacino idrografico, rispetto alla media 1994-2021, sono state riscontrate ovunque condizioni di surplus pluviometrico: molto elevato sul Po (+90%), sul Fissero-Tartaro-Canal-Bianco (+70%), sul Bacino Scolante (+52%) e sul Sile (+49%); elevato sulla Pianura tra Livenza e Piave (+44%), sull’Adige (+38%), sul Brenta (+28%), sul Tagliamento (+25%), sul Lemene (+23%) e sul Livenza (+20%); moderato sul Piave (+11%).  

Nell’anno idrologico 2022-23, nei tre mesi tra Ottobre e Dicembre, mediamente sono caduti 236 millimetri di pioggia, rispetto a una media del periodo 1994-2021 di 328 (mediana 333). Gli apporti sono inferiori alla media (-28%) e sono stimati in circa 3.337 milioni di metri cubi di acqua. Le precipitazioni dell’ultima decade di novembre e della prima metà di dicembre hanno innescato dinamiche di ricarica delle falde acquifere, maggiori in media e bassa pianura e nel vicentino e meno marcate o appena accennate altrove. Rimane dunque la situazione di scarsità della risorsa idrica, anche se in generale miglioramento, con livelli in linea o inferiori rispetto ai minimi assoluti mai registrati a fine dicembre negli ultimi 20 anni. Per arrivare alla prossima primavera con una situazione non lontana da quella usuale – sottolinea l’Arpav – servirà un inverno con precipitazioni ben superiori alla norma.  

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