Sono ben quattro i geni che influenzano le dimensioni delle balene. A identificarli è stato uno uno studio pubblicato oggi sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell’Università di Campinas, a San Paolo, in Brasile. Il team, guidato da Mariana Nery, ha esaminato il codice genetico dall’asse della crescita dei cetacei, scoprendo il ruolo chiave che alcuni di essi svolgono nelle dimensioni significative degli animali.
Gli studiosi hanno valutato le componenti genetiche in 19 specie di balene, compresi 10 lignaggi che possono superare i dieci metri di lunghezza. I cetacei, spiegano gli esperti, si sono evoluti da piccoli antenati terrestri circa 50 milioni di anni fa, e alcune specie sono tra gli animali più grandi mai vissuti.
Il gigantismo, però, può portare a svantaggi biologici, tra cui una capacità riproduttiva ridotta e maggiori possibilità di sviluppare malattie come il cancro. I fattori genetici in grado di influenzare le dimensioni di questi animali, però, erano finora poco compresi. I ricercatori hanno evidenziato il ruolo di quattro geni, denominati GHSR, IGFBP7, NCAPG e PLAG1, che sembrano promuovere dimensioni corporee elevate mitigando gli effetti negativi sull’organismo. Questi quattro geni, commentano gli scienziati, sarebbero coinvolti nell’aumento delle dimensioni del corpo tra le balene più grandi. GHSR sembra inoltre controllare alcuni degli aspetti del ciclo cellulare mentre IGFBP7 agisce come un soppressore in diversi tipi di tumori. Queste componenti potrebbero pertanto contrastare alcuni degli svantaggi biologici che deriverebbero dalle grandi dimensioni corporee. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, per chiarire il ruolo di questi geni nella determinazione della lunghezza delle balene e dei grandi cetacei.