Perseverance deposita il 4° campione sulla superficie di Marte per una missione storica

Perseverance ha rilasciato il suo primo campione a Three Forks il 21 dicembre
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Perseverance ha lasciato cadere il suo 4° campione di roccia nel cratere Jezero, su Marte, il che significa che il suo primo deposito di backup è ora completo al 40%.

Il rover della NASA, atterrato sul Pianeta Rosso nel febbraio 2021, rilascerà complessivamente 10 campioni nel luogo chiamato Three Forks, che si trova in un antico delta fluviale nel cratere Jezero, largo 45 km.

Perseverance ha portato su Marte 43 tubi di titanio lunghi circa 15 cm, 38 dei quali saranno riempiti con campioni di polvere, terra e roccia marziane. I restanti 5 tubi verranno utilizzati per misurare la pulizia del sistema di campionamento, ha spiegato la NASA.

Gli scienziati dell’Agenzia sono alla ricerca di campioni provenienti da luoghi che potrebbero aver ospitato vita microbica miliardi di anni fa, nella speranza che tracce di questi microbi possano essere ancora rilevabili nel materiale. La NASA e l’ESA lavoreranno fianco a fianco per una missione storica, recuperare i campioni di Perserverance e riportarli sulla Terra per uno studio dettagliato, forse già nel 2033.

La scorta di Three Forks è intesa come backup, come una sorta di “piano B“. Perseverance raccoglie 2 campioni da ciascun obiettivo bersaglio, conservandone uno al suo interno. Il piano principale prevede che sia il rover stesso a consegnare i campioni a un lander della NASA, a bordo del quale si troverà un razzo che lancerà i tubi dalla superficie marziana. Nel caso in cui Perseverance dovesse rimanere bloccato da qualche parte, una coppia di elicotteri, che arriverà con il lander, raccoglierà i campioni di riserva e li porterà al veicolo.

Perseverance ha rilasciato il suo primo campione a Three Forks il 21 dicembre. L’intera operazione è stata tecnicamente molto più impegnativa di quanto avrebbe potuto sembrare a prima vista. Ad esempio, la squadra di controllo a terra doveva assicurarsi che i tubi fossero nella posizione corretta e non andassero a finire sotto le ruote del rover.

Gli scienziati non temono che le famigerate tempeste di polvere marziane possano seppellire completamente i preziosi tubi nel prossimo decennio, nell’attesa del recupero. Nel caso si accumulasse così tanta polvere da non renderli più visibili, Perseverance sta registrando attentamente la loro posizione esatta in modo che individuarli “di nuovo più tardi non dovrebbe essere un problema“, ha spiegato il team di missione.

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