L’uccello rosso della giungla, l’antenato selvatico del pollo, sta perdendo la sua diversità genetica, con conseguenti rischi per la sopravvivenza di tutte le specie di polli, alimento fondamentale di molte popolazioni mondiali. Secondo un nuovo studio condotto da Frank Rheindt della National University of Singapore, pubblicato sulla rivista Plos Genetics, ciò accade perché la specie selvatica sta incrociandosi con uccelli domestici.
Gli esseri umani hanno addomesticato l’uccello rosso della giungla nell’Asia tropicale tra 3.000 e 10.000 anni fa, ma gli uccelli selvatici e domestici possono ancora incrociarsi. Questa è una preoccupazione per la conservazione degli uccelli della giungla rossa, perché quando le popolazioni selvatiche acquisiscono più DNA dai polli, possono perdere la loro diversità genetica, rendendoli potenzialmente meno resistenti ai cambiamenti nel loro ambiente. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno confrontato i genomi di 51 polli e 63 uccelli della giungla provenienti da tutta la gamma naturale degli uccelli selvatici, per trovare segni di incroci. Hanno visto che il DNA dei polli domestici si sta spostando negli uccelli selvatici della giungla e la portata di questo movimento è aumentata negli ultimi decenni. Confrontando i genomi selvatici moderni con i genomi degli uccelli selvatici rossi di circa un secolo fa, i ricercatori stimano che gli uccelli selvatici abbiano ereditato dal 20% al 50% dei loro genomi dagli uccelli domestici, a seconda della loro posizione.
Lo studio ha anche identificato otto geni che differivano notevolmente tra i polli domestici e i loro antenati selvatici e che probabilmente erano fondamentali per lo sviluppo del pollo come animale da allevamento. Questi geni sono coinvolti nello sviluppo, nella riproduzione e nella visione. I risultati dello studio mettono in luce la continua perdita di diversità genetica negli uccelli selvatici della giungla e i ricercatori suggeriscono che potrebbero essere necessari sforzi per proteggere il suo genoma. Inoltre, le popolazioni selvatiche hanno valore per l’agricoltura perché possono fungere da riserva di diversità genetica a cui i ricercatori possono attingere per migliorare le specie domestiche, ad esempio trovando varianti genetiche che rendono un animale più resistente a una particolare malattia. Perdere quella diversità genetica negli uccelli della giungla rossa può ostacolare la capacità degli scienziati di salvaguardare una delle fonti alimentari più importanti dell’umanità. Gli autori aggiungono: “I genomi di uccelli di 100 anni mostrano che i moderni uccelli selvatici della giungla portano in media più DNA domestico rispetto a prima. Il genotipo selvatico è un importante serbatoio della diversità genetica dei polli e preservarlo è fondamentale“.