I paleontologi hanno ritrovato il fossile più antico mai conosciuto di un anfibio. E’ simile ad un verme ed è noto come ceciliano. A riportarne la scoperta è la rivista scientifica Nature. Il ritrovamento fa luce sulle origini delle cecilie e sulla loro posizione nel gruppo degli anfibi.
I ceciliani moderni sono anfibi senza arti che sembrano vermi o serpenti. Le loro origini sono poco conosciute, a causa della scarsità di fossili rilevanti. Nello studio riportato da Nature, Ben Kligman e colleghi hanno analizzato i resti frammentati e fossilizzati di almeno 76 singoli ceciliani. I fossili sono stati trovati nella formazione Chinle del Triassico superiore del Parco nazionale della foresta pietrificata, in Arizona. Datati a 220 milioni di anni fa, i risultati estendono la documentazione fossile ceciliana di ben 35 milioni di anni.
Caratteristiche dell’esemplare fossile
La creatura fossile rinvenuta racchiude in sé le caratteristiche trovate nell’antenato comune dei ceciliani viventi con quelle di un gruppo estinto di anfibi. Si tratta di animali a quattro zampe chiamati temnospondili dissorofoidi. Mancano però in questo fossile anche alcune caratteristiche che sono presenti nei ceciliani moderni. Tra questi l’organo tendicolare.
L’esemplare ritrovato, in virtù di queste sue caratteristiche, colma il divario tra i ceciliani moderni e i tetrapodi estinti. Conferma inoltre la posizione dei ceciliani all’interno della Lissamphibia, ovvero il gruppo che contiene anche rane e salamandre.