Era scomparsa da oltre 40 anni dalla chiesa del 1.100 in cui si trovava, chiusa dal 1980 a causa del terremoto dell’Irpinia. La statua settecentesca raffigurante Sant’Antonio Abate è tornata oggi, proprio nel giorno in cui si festeggia il patrono degli animali, a Pimonte, nel Napoletano, grazie al fiuto del giovane sindaco Francesco Somma che l’ha ritrovata sul web e ne ha trattato la restituzione con l’antiquario che ne era in possesso.
La scoperta è avvenuta sabato scorso, durante una cena tra il sindaco, il parroco don Nino Lazazzera e il suo assistente, Gerardo Lanfranco, appassionato d’arte. Era stato quest’ultimo a raccontare di avere visto su Facebook quella statua, un tempo appartenuta alla chiesa di San Michele e forse venduta negli anni successivi al terremoto del 1980. La foto della statua di Sant’Antonio Abate con il maialino è stata mostrata ad alcuni anziani del paese dei Monti Lattari i quali non hanno avuto dubbi: era proprio quella “scomparsa dalla chiesetta chiusa da ormai tanti anni“. L’effigie aveva un “segno distintivo” che le persone ricordavano: sotto l’occhio sinistro l’artigiano aveva creato un effetto luminoso per dare l’impressione di una lacrima sulla guancia del santo. Avuta la conferma, il primo cittadino si è messo all’opera. “Ho telefonato all’antiquario e con il parroco ci siamo recati a Napoli per riacquistare la statua“. Ma l’antiquario che teneva in deposito il Santo da cinque anni aveva da poco concluso la vendita a un sacerdote siciliano. “La trattativa va avanti per ore nella bottega dell’antiquario e, al telefono, con il prete siciliano. Alla fine, nonostante la caparra già data, i due cedono“, racconta il sindaco, che acquista la statua e la dona ai compaesani. A Pimonte è gran festa. La statua, benedetta tra le mura del Comune e meta di un viavai di cittadini accolti da un don Nino raggiante, può tornare nella chiesa di San Michele. ”Anche se, dal terremoto, quella chiesa è ospitata in un container“, spiega Somma. “Ma al mio insediamento, qualche mese fa, avevamo già preparato un progetto per il restauro del piccolo tempio e contiamo tra Pasqua e la prossima estate di poterla riaprire così da rimettere al suo posto anche la statua di Sant’Antonio Abate“.