Il 26 gennaio 1700, un enorme terremoto di magnitudo 9 si è verificato per centinaia di chilometri lungo le acque profonde al largo della costa del Pacifico, alterando per sempre il paesaggio locale e generando uno tsunami non solo su gran parte delle coste occidentali del Nord America, ma anche a migliaia di chilometri nell’Oceano Pacifico in Giappone. Gli scienziati hanno avvertito che è solo una questione di tempo prima che la storia si ripeta.
La scoperta del sisma e della sua data precisa è relativamente recente. Le registrazioni storiche giapponesi hanno notato il verificarsi di uno tsunami “orfano” il 27 gennaio 1700. Le comunità costiere hanno registrato un misterioso tsunami che raggiungeva un’altezza di 3 metri quando è arrivato sulle loro coste, senza che nessuno avesse avvertito un terremoto, che sarebbe stato un’ovvia causa. Più di una dozzina di case sono state distrutte.
Lungo gli Stati Uniti occidentali, scienziati e storici hanno utilizzato depositi di sedimenti, storie orali di nativi americani e indizi da “foreste fantasma” per correlare gli eventi. “Le tribù indigene dei nativi americani e delle First Nation che vivono sulla costa dell’isola di Vancouver hanno tramandato storie orali che raccontano di un terremoto e uno tsunami che hanno fatto crollare le case del popolo Cowichan sull’isola di Vancouver e hanno causato numerose frane”, ha twittato il Pacific Northwest Seismic Network (PNSN) in un thread che descrive cosa accadde quel fatidico giorno. “Le tribù hanno descritto scosse di lunga durata che erano così violente che le persone non potevano sopportarle. Il villaggio della gente di Pachena Bay è stato completamente distrutto dallo tsunami e non ci sono stati sopravvissuti negli insediamenti situati a meno di 20 metri sopra la linea dell’acqua“.
L’esame degli anelli del tronco di alberi vivi e alberi morti lungo la costa ha permesso ai ricercatori di concludere che un grande evento sismico si è verificato nell’inverno del 1699-1700, anche se precede di quasi 100 anni la prima storia documentata lungo la costa, ha detto il PNSN. Gli scienziati hanno stabilito che intere foreste sono morte per centinaia di chilometri quando le coste di quelle che oggi sono Washington, Oregon e California settentrionale si sono improvvisamente abbassate di 1,2-1,8 metri, inondando la costa con acqua di mare a causa di un incredibile tsunami.
Il cambiamento radicale nella geologia avrebbe richiesto la rottura della faglia della Cascadia per centinaia di chilometri tra l’isola di Vancouver e la California settentrionale, creando un enorme terremoto di magnitudo 9.0-9.2 che ha innescato lo tsunami in tutto l’oceano, secondo i ricercatori. Lo tsunami avrebbe impiegato circa nove ore per attraversare il Pacifico a una velocità di circa 800km/h per raggiungere il Giappone, collocando l’ora del sisma nella sera del 26 gennaio. Secondo le stime dei sismologi, lungo la costa occidentale del Nord America, il sisma ha probabilmente causato scosse violente per un massimo di cinque minuti.
Il terremoto della Cascadia accadrà di nuovo un giorno
I sismologi hanno avvertito che un terremoto di dimensioni simili a quello della Cascadia non è una questione di “se” accadrà di nuovo, ma di “quando”. La ricerca indica che tali terremoti si verificano all’incirca ogni 300-500 anni, il che mette l’epoca attuale all’interno di questa finestra. I sismologi danno una probabilità del 37% che un terremoto di almeno magnitudo 7.1 si verifichi entro i prossimi 50 anni.
I gestori dell’emergenza hanno sviluppato per anni piani per affrontare la distruzione che il grande terremoto causerebbe ai milioni di persone che ora vivono lungo la costa. Hanno anche avvertito che un grande tsunami potrebbe raggiungere le comunità sulla spiaggia in pochi minuti dopo un terremoto così grande. Sirene di allarme tsunami sono state installate lungo le coste e segnali guidano i residenti verso le zone più elevate.