E’ rimasto vittima di una cosiddetta “trappola morfologica” il luogotenente e istruttore dei carabinieri Giovanni Andriano, investito una settimana fa da una valanga in val Gardena e deceduto poi in ospedale a Bolzano. Lo stabilisce la commissione valanghe della Provincia di Bolzano che ha ora pubblicato l’analisi dell’incidente. Le esequie si sono celebrate questo pomeriggio a Ortisei, mentre i funerali sono previsti domani a Castelnuovo Don Bosco in provincia di Asti.
“Dalle informazioni ricevute – si legge nel documento – lo scialpinista è stato investito dalla valanga nella parte bassa del pendio. Sono poi arrivate altre masse di neve dall’alto del pendio che hanno portato ad un seppellimento profondo. Anche il grosso masso alla base del pendio ha favorito l’accumulo della neve e il seppellimento profondo, dando luogo quindi ad una classica trappola morfologica“. Secondo gli esperti, “si può parlare chiaramente di un problema di neve ventata e di neve vecchia (strati deboli persistenti). Da un lato, il vento forte e in parte tempestoso da nord ha trasportato la neve fresca dei giorni precedenti (in quest’area max. 20 cm) e l’ha depositata su un manto di neve vecchia in parte sfavorevole. D’altra parte, anche la base del manto nevoso era mal costituita a questa esposizione e quota, il che ha reso possibile la dimensione media della valanga“.