Allarme siccità: sete in campagna e smog in città

Cresce l'allarme siccità alla vigilia delle semine 2023 con il fiume Po a secco
MeteoWeb

L’assenza di precipitazioni significative fa scattare l’allarme smog nelle città della pianura padana con le misure per limitare il traffico mentre nelle campagne la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine e comincia a mancare anche l’acqua potabile con l’invio delle prime autobotti in alcuni comuni del Piemonte. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione destinato a durare per giorni. A pesare è anche la carenza di verde urbano tanto che si stima che una pianta adulta – evidenzia Coldiretti – sia capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica all’anno. In Italia però si dispone di appena 33,8 metri quadrati di vede urbano per abitante, con i valori peggiori proprio nelle metropoli secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Ma l’anomalia climatica è evidente anche nelle campagne lungo tutto il bacino padano dove cresce l’allarme siccità alla vigilia delle semine 2023 con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate.

Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%“, sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che ”insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita“. Un intervento necessario, continua Prandini, “anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. L’irrigazione, infatti, può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo“.

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