Auto elettrica, la testimonianza di un altro automobilista: “io invece mi trovo molto meglio di prima”

Virale la testimonianza dell'automobilista deluso dall'auto elettrica, lettore di MeteoWeb replica: "c’è molta disinformazione sull’argomento"
MeteoWeb

E’ diventata virale sui social la “drammatica testimonianza” di un cittadino italiano che nel 2022 ha acquistato per la prima volta un’auto elettrica: esprimendo rammarico per la scelta compiuta, ha denunciato le difficoltà incontrate rispetto a quanto avviene con le tradizionali vetture a motore.

Un lettore di MeteoWeb ha voluto replicare alla testimonianza dell’acquirente deluso. Di seguito le dichiarazioni integrali, espresse nei seguenti punti:

  1. il motivo per comprare auto elettrica non è il risparmio, ma la necessità di evitare il disastro ecologico cui altrimenti stiamo andando incontro.
  2. il modo normale e più conveniente per caricare auto elettrica è a casa o sotto casa con carica lenta. Certamente se non si ha modo di farlo, oggi, il suo uso è problematico. Per questo occorre che nelle zone residenziali si autorizzi o si incentivi l’installazione di colonnine lente per la ricarica notturna anche da 5 kw.
    Più lenta è la colonnina, meno costa l’energia è più comoda la ricarica notturna.
  3. con la sottoscrizione di abbonamenti presso i gestori di colonnine è facile abbassare il costo al livello della fornitura domestica, ed anche di meno.
  4. Anche se non deve essere il risparmio la motivazione all’acquisto, alla lunga il maggior costo iniziale viene recuperato, soprattutto caricando da casa.

Purtroppo c’è molta disinformazione sull’argomento, è il fatto che le autorità preposte non hanno ancora preso consapevolezza che il paradigma della ricarica elettrica è diverso da quello del “vado a fare il pieno” provoca decisioni sbagliate (tipo finanziare colonnine da 90 Kw in città: troppo lente per essere veloci è troppo veloci per essere lente), e false aspettative nei consumatori che così vengono deluse.

La mia testimonianza è di 3,5 anni di guida elettrica, 120.000 km fatti nel silenzio, a zero bollo, spendendo un terzo per “carburante “ e azzerando le spese di manutenzione (500 euro di tagliando volontario alla scadenza della prima garanzia). Non c’è cambio olio, frizione, marmitta, pompe varie, cinghie, cambio, candele, etc. Giampiero Guarnerio

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