E’ diventata virale sui social la “drammatica testimonianza” di un cittadino italiano che nel 2022 ha acquistato per la prima volta un’auto elettrica: esprimendo rammarico per la scelta compiuta, ha denunciato le difficoltà incontrate rispetto a quanto avviene con le tradizionali vetture a motore.
Un lettore di MeteoWeb ha voluto replicare alla testimonianza dell’acquirente deluso. Di seguito le dichiarazioni integrali, espresse nei seguenti punti:
- “il motivo per comprare auto elettrica non è il risparmio, ma la necessità di evitare il disastro ecologico cui altrimenti stiamo andando incontro.
- il modo normale e più conveniente per caricare auto elettrica è a casa o sotto casa con carica lenta. Certamente se non si ha modo di farlo, oggi, il suo uso è problematico. Per questo occorre che nelle zone residenziali si autorizzi o si incentivi l’installazione di colonnine lente per la ricarica notturna anche da 5 kw.
Più lenta è la colonnina, meno costa l’energia è più comoda la ricarica notturna. - con la sottoscrizione di abbonamenti presso i gestori di colonnine è facile abbassare il costo al livello della fornitura domestica, ed anche di meno.
- Anche se non deve essere il risparmio la motivazione all’acquisto, alla lunga il maggior costo iniziale viene recuperato, soprattutto caricando da casa.
Purtroppo c’è molta disinformazione sull’argomento, è il fatto che le autorità preposte non hanno ancora preso consapevolezza che il paradigma della ricarica elettrica è diverso da quello del “vado a fare il pieno” provoca decisioni sbagliate (tipo finanziare colonnine da 90 Kw in città: troppo lente per essere veloci è troppo veloci per essere lente), e false aspettative nei consumatori che così vengono deluse.
La mia testimonianza è di 3,5 anni di guida elettrica, 120.000 km fatti nel silenzio, a zero bollo, spendendo un terzo per “carburante “ e azzerando le spese di manutenzione (500 euro di tagliando volontario alla scadenza della prima garanzia). Non c’è cambio olio, frizione, marmitta, pompe varie, cinghie, cambio, candele, etc. Giampiero Guarnerio”