Lo scontro tra stelle di neutroni può generare un’esplosione cosmica che, contrariamente a quanto ipotizzato finora, ha la forma di una sfera perfetta: è quanto ha appurato una nuova ricerca, i cui dettagli sono stati pubblicati su Nature. I ricercatori dell’Università di Copenaghen hanno osservato e analizzato una kilonova, la collisione tra due stelle di neutroni che orbitano in un sistema binario.
La kilonova oggetto della ricerca è stata rilevata per la prima volta nel 2017, a 140 milioni di anni luce dalla Terra. Il team di studiosi, guidato da Albert Sneppen e Darach Watson, ha scoperto che la nube esplosiva legata allo scontro si è manifestata in forma perfettamente sferica. I nuovi dati potrebbero fornire nuovi indizi per misurare l’età dell’Universo. Questi fenomeni esplosivi causano le condizioni fisiche più estreme del cosmo e potrebbero essere responsabili della formazione di oggetti interstellari di diverso tipo.
“Non ci aspettavamo risultati di questo tipo: questa conformazione in realtà non ha senso per quanto ne sappiamo, quindi probabilmente le teorie e le simulazioni delle kilonove che abbiamo considerato valide nel corso degli ultimi 25 anni si basano su assunzioni errate,” ha dichiarato Darach Watson. “Per rendere un’esplosione sferica un’enorme quantità di energia dovrebbe essere rilasciata dal centro, appianando le regioni che altrimenti risulterebbero asimmetriche. Questi risultati, quindi, suggeriscono che il cuore della collisione potrebbe generare quantitativi di energia superiori a quanto precedentemente ipotizzato,” ha affermato Albert Sneppen. Quando le stelle di neutroni si scontrano si forma un unico elemento supermassivo, che poi collassa in un buco nero. In questa fase, sostengono gli autori, potrebbe verificarsi una sorta di bomba magnetica rilasciata dalla contrazione di materia.
La scoperta, però, cela un altro mistero. Di norma, si ritiene che gli elementi prodotti dalla collisione dovrebbero formarsi in diverse regioni della kilonova in base al loro numero atomico. Le analisi su questa esplosione invece mostrano invece solo elementi leggeri distribuiti uniformemente nello Spazio. “I neutrini potrebbero svolgere un ruolo chiave in questo fenomeno ma non abbiamo ancora risposte certe a questi interrogativi. Speriamo che i prossimi studi che terranno conto delle osservazioni fornite dai nuovi strumenti potranno far luce su questi misteri,” ha concluso Sneppen.