Farfalle a rischio estinzione: in Gran Bretagna si sono dimezzate negli ultimi 50 anni

Tra le cause della scomparsa delle farfalle, la distruzione degli habitat a causa dell'intensificazione agricola e dell'uso massivo dei pesticidi
MeteoWeb

In Gran Bretagna, negli ultimi cinquant’anni la metà delle farfalle è scomparsa dai luoghi in cui erano presenti in passato, e questo indica un’evidente perdita di biodiversità. Il dato è contenuto nella quinta edizione del rapporto stilato dallOng Butterfly Conservation, che ha riscontrato come tra il 1976 e il 2019 è andata persa in media il 42% delle aree di presenza e queste sono diminuite del 6%. In realtà il declino delle farfalle si sta registrando in molti altri Paesi. Secondo uno studio tecnico di Butterfly Conservation Europe dalla fine del 2022, le farfalle delle praterie sono diminuite del 32% all’interno dell’Unione europea tra il 2010 e il 2020 e del 36% in tutto il continente.

Le farfalle nel Regno Unito sono, in quanto tali, un indicatore estremamente prezioso della salute degli invertebrati e, più in generale, della biodiversità. Sebbene gli insetti rappresentino circa 1 milione di circa 2 milioni di specie descritte, sono stati studiati molto poco, a differenza di uccelli o mammiferi. “Queste cifre non sono una sorpresa, sappiamo da tempo che le farfalle stanno diminuendo in modo significativo. Ma nonostante tutto, spero che questa relazione susciti uno shock, soprattutto tra i politici, che hanno i mezzi per agire di fronte a queste perdite”, ha commentato Richard Fox, membro di Butterfly Conservation e autore principale dello studio.

A rischio le farfalle che vivono nei prati fioriti e nelle brughiere

A questo proposito, l’edizione 2022, che copre 58 specie, mostra dettagliatamente che tra le farfalle stanno morendo: il 61% delle specie è diminuito, sia in distribuzione che in abbondanza (o entrambi), a tal punto che solo il 32% ha visto una di queste due curve aumentare. Le più colpite sono le farfalle “specialiste“, ovvero quelle con specifiche esigenze ecologiche e che dipendono da un particolare habitat.

Le specie che vivono in prati fioriti, brughiere e radure boscose sono così diminuite del 27% e hanno perso fino a due terzi (68%) del loro areale. Il calo è stato un po’ meno marcato per i “generalisti”, che possono riprodursi in ambienti agricoli e urbani, anche se sono comunque diminuiti del 17% e hanno perso l‘8% del loro areale. Il calo medio del 6% dal 1976 nasconde grandi disparità, con alcune specie che hanno compiuto notevoli progressi. Anche i 3 mila siti in cui vengono contate le farfalle si trovano per lo più in riserve naturali, il che potrebbe influire sui risultati.

“Le specie più banali sono chiaramente l’albero che nasconde la foresta, ma tutte le cifre sono negative, è molto allarmante. E osserviamo le stesse tendenze in Francia e nel Nord Europa“, ha insistito Xavier Houard, capo del dipartimento studi e conservazione presso l’Ufficio per gli insetti e il loro ambiente. In Francia, un “indicatore di scomparsa”, pubblicato per la prima volta nel 2022, ha stabilito che in 20 anni il 66% delle specie di farfalle diurne sono scomparse da almeno un dipartimento che occupavano in precedenza.

I pesticidi: la causa principale dell’estinzione

Inoltre un progetto di scienza partecipata rivolto al grande pubblico per osservare le farfalle nei giardini ha permesso in particolare di dimostrare che meno pesticidi ci sono nei giardini privati, più farfalle ci sono. Le ragioni principali del declino delle farfalle sono già state identificate. “La prima delle cause è la distruzione degli habitat a causa dell’intensificazione agricola, e in particolare la perdita di praterie, sfruttate eccessivamente a vantaggio del bestiame”, ha spiegato Houard.

“Proteggere le restanti praterie seminaturali nell’Europa settentrionale e occidentale e invertire la frammentazione è essenziale per evitare ulteriori perdite”, secondo quanto evidenziato dallo studio di Butterfly Conservation Europe. Anche il cambiamento climatico ha degli effetti sulla popolazione di farfalle: alcune specie prosperano con il riscaldamento globale e stanno ampliando notevolmente il loro areale verso Nord. E’ il caso, ad esempio, della virgola, una farfalla il cui areale è aumentato del 94% nel Regno Unito e l’abbondanza del 203% tra il 1976 e il 2019, o del sileno, che sta progredendo nel Nord della Francia.

Occorrono più misure per proteggere le farfalle

Molte altre specie non possono migrare e soffrono per l’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo e della siccità. “Il numero di specie il cui areale è in aumento non compensa le perdite”, hanno precisato gli studiosi. Di fronte a questa osservazione, il rapporto britannico mostra che le misure mirate adottate per proteggere le farfalle più minacciate hanno generalmente dato i loro frutti. In Francia, nel 2018 e’ stato attuato un primo piano d’azione nazionale per proteggere 38 specie prioritarie. Ma, se questi programmi specifici sono essenziali, gli scienziati chiedono misure piu’ sistemiche per arrestare il declino, in particolare riformando il sistema agricolo. Pionieri dei programmi scientifici partecipativi, i britannici osservano ma soprattutto documentano da decenni lo stato della loro natura.

Dal 1976, ad esempio, i volontari percorrono ogni settimana, da aprile a settembre, lo stesso percorso durante il quale contano il numero di farfalle, su circa 3 mila siti. Parallelamente, un altro schema consente ai cittadini di segnalare le specie avvistate tutto l’anno e ovunque nel Regno Unito. Da questa enorme quantita’ di informazioni – per l’ultimo rapporto sono stati utilizzati 23 milioni di dati registrati – gli scienziati possono determinare le tendenze sia nella quantita’ delle farfalle che nella distribuzione geografica.

Condividi