Studio scientifico ribalta tutte le convinzioni sulle abitudini delle Api

Le cime degli alberi incidono sulla robustezza della rete degli insetti impollinatori: studio scientifico dimostra come le Api preferiscono i sistemi non forestali
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In un recente articolo pubblicato sulla rivista Nature intitolato “Forest edges increase pollinator network robustness to extinction with declining area” viene descritto come come gli effetti della diminuzione dell’estensione territoriale delle foreste spesso abbia effetti negativi sulla biodiversità di questo complesso habitat naturale.

Negli ecosistemi forestali, tuttavia, molti insetti impollinatori in realtà
preferiscono le condizioni delle aree aperte, a differenza delle aree forestali, per la presenza dei raggi del sole che possono filtrare più liberamente.

Per studiare il fenomeno complesso dell’impollinazione, sono state registrate~20.000 interazioni della rete degli insetti impollinatori su 41 aree forestali in un arco temporale di oltre 3 anni. La ricchezza intraspecifica delle piante e delle risorse forestali è sicuramente in un momento di declino dovuto alle attività di deforestazione da parte dell’uomo, nonostante ciò, i confini delle foreste hanno registrato un intensificarsi delle interazioni alberi-impollinatori 10 volte superiore dopo i 3 anni del periodo campione, indipendentemente dal fenomeno di deforestazione. I confini forestali sono caratterizzati da specie impollinatrici altamente specializzate, con una capacità ottimale di nidificazione e una minore modularità rispetto alle reti impollinatrici più interne, e queste condizioni li rendono particolarmente robuste e più refrattarie all’estinzione, mentre le reti interne registrano un recente collasso. I rischi antropogenici sull’estensione dei confini forestali incidono sulla diversità della rete foreste-impollinatori che rischiano di estinguersi in assenza della dinamica naturale della transizione da area ad area, nei piccoli residui di foreste ancora esistenti.

rete impollinatrici nelle foreste

Le perdite in termini di biodiversità di questo habitat ha profonde conseguenze enormi sull’ecosistema ed è diventata una delle principali cause di estinzione di queste preziose specie, dovuta alla scarsità di interazioni ecologiche che favoriscono l’impollinazione.
La crescente frammentazione e suddivisione degli habitat nelle foreste
aggrava il degrado dell’ecosistema: in particolare, molteplici conseguenze della frammentazione delle foreste, come la diminuzione dell’estensione delle superfici forestali, riduce la connettività degli habitat rimanenti, alterando drasticamente la distribuzione spaziale delle risorse degli insetti impollinatori con un impatto di vasta portata sulle reti di interazione intraspecifiche. L’opinione generale degli studiosi è che gli effetti combinati della frammentazione dell’habitat sulle reti impollinatrici influisce negativamente sulla complessità delle comunità delle api e delle sirfidi.

Tuttavia, questa generalizzazione è in netto contrasto con osservazioni empiriche sul campo, in cui è stato registrato come le aree al bordo della foresta sono pieni di luce e questo permette la presenza di un numero maggiore di fiori e la presenza consequenziale di un numero maggiore di impollinatori rispetto all’interno meno illuminato, a causa della copertura delle fronde degli alberi nelle foreste.
La mancata corrispondenza delle osservazioni empiriche con l’opinione generale è dovuta al fatto che la maggior parte degli studi sugli effetti della frammentazione dell’habitat sulla rete impollinatrice sottolineano come  le comunità si siano concentrate su sistemi di habitat aperti come le praterie o nelle colture in cui gli effetti della deforestazione sono probabilmente negativi o neutri, piuttosto nei territori forestali in cui il disboscamento può avere anche effetti positivi. Storicamente, questa particolare dinamica della deforestazione ha fornito spazio e luce alle specie impollinatrici amanti della luce, ma questi habitat sono attualmente rari nei boschi contemporanei in degrado.

Sorprendentemente, è poco noto il potenziale positivo della deforestazione sulle comunità delle specie impollinatrici, mentre è sottolineata con maggiore interesse la perdita della diversità intraspecifica dovuta al cambiamento del loro habitat, e preoccupa il declino della rete forestale.

Su larga scala, la perdita di biodiversità di questi habitat ha effetti negativi ben riconosciuti sull’architettura delle reti impollinatrici e sulle loro interazioni, soprattutto nei sistemi non forestali.
Le conseguenze del disboscamento portano a una perdita non casuale di interazioni, e questo fattore è la causa della diminuzione delle interazioni pianta-impollinatore, portando a una maggiore modularità della rete e a una minore nidificazione a livello generale; in uno scenario simile si intensifica la concorrenza tra specie a livello trofico e si destabilizza sostanzialmente la biodiversità.
Anche se le reti impollinatrici possono essere considerate relativamente robuste, si stanno ugualmente modificando le configurazioni spaziali a causa della frammentazione di questi habitat, con una sostanziale perdita della complessità intraspecifica della rete impollinatrice, in seguito alla commutazione adattiva dovuta al cambiamento delle condizioni ambientali.

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