Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, insieme al dirigente generale della Protezione civile, Salvo Cocina, ha sorvolato stamattina, a bordo di un elicottero, le aree del Ragusano colpite duramente nei giorni scorsi dal ciclone mediterraneo.
Il governatore siciliano sta visitando la Sicilia orientale per constatare personalmente l’entità dei danni prodotti dall’ondata di maltempo e partecipare ad alcuni incontri istituzionali. Il primo vertice si è svolto in Municipio a Comiso: particolarmente ingenti sono stati i danni prodotti dal ciclone nella zona di Acate e del fiume Ippari. Alle 12 il presidente della Regione si sposterà a Siracusa e poi, alle 14, a Catania per partecipare a due vertici in Prefettura.
“La nostra presenza qui è un modo per dimostrare la vicinanza mia personale e del governo regionale a questi territori duramente colpiti dal maltempo, ma è anche un modo per ringraziare i sindaci e i prefetti che sono sempre in prima linea. Vi assicuro che il nostro impegno non mancherà. Come abbiamo già anticipato, in settimana dichiareremo lo stato di crisi. Ma dobbiamo correre. Insieme alla Protezione civile regionale, che ringrazio, interverremo immediatamente sulla base dei suggerimenti delle autorità locali per risolvere le necessità più urgenti. Utilizzeremo i fondi regionali e chiederemo anche di poter attingere a quelli extra regionali“: lo ha dichiarato il presidente Schifani, nel corso dell’incontro con i sindaci del Ragusano e le autorità locali che si è tenuto stamattina al Municipio di Comiso. “Ho voluto fortemente questa visita a Ragusa, Siracusa e Catania per osservare personalmente lo scempio che si è determinato a causa di questa ondata anomala di maltempo. Ormai dobbiamo prendere atto che la natura è cambiata e adeguare il sistema di protezione dei territori. Abbiamo gravissime ondate di calore in estate e fortissime precipitazioni in inverno, così violente che mettono in discussione la tenuta del nostro tessuto sociale, del sistema logistico e di quello economico. Questi eventi, però, fanno emergere anche quanto sia necessario e non più rinviabile un ritorno alle Province, che avevano il compito di vigilare sul territorio. Credo che i tempi siano ormai maturi affinché il governo se ne occupi ed è quello che faremo nelle prossime settimane“.
Il dirigente regionale della Protezione civile, Salvo Cocina, ha descritto all’AGI la situazione nel Ragusano: “I corsi d’acqua, Ippari Dirillo e Ficuzza si sono ripresi il loro corso, il fenomeno è stato contenuto come da previsioni ma ha fatto notevoli danni soprattutto all’agricoltura. Si tratta ora di sistemare i corsi d’acqua, si riprendono ciò che l’uomo ha loro sottratto. Ho visto parecchie coltivazioni fatte sui greti dei fiumi, e anche qualche casa“. “Bisogna avviare una bonifica diversa. I danni sono stati diversi tra zona bassa, Acate, Vittoria Scicli, Ispica e zona alta della provincia. Nella parte alta, il vento unito alla pioggia ha provocato smottamenti, crolli di muretti, frane e ha dissestato la viabilità. Ci siamo attivati in modo coordinato tra Stato, Regione, prefetti e comuni e siamo riusciti a tutelare le persone, senza feriti. L’allerta ha funzionato, poteva succedere di peggio,” ha concluso Cocina.