La NASA punta gli strumenti su un asteroide insolito

Uno degli asteroidi più allungati mai fotografati da un radar planetario è stato seguito da vicino dal Deep Space Network
MeteoWeb

Eccezionali immagini radar dell’asteroide near-Earth 2011 AG5 sono state ottenute dal 29 gennaio al 4 febbraio 2023 dalla potente antenna parabolica del Goldstone Solar System Radar (70 metri), presso la struttura del Deep Space Network vicino a Barstow, in California.

2011 AG5 è stato scoperto l’8 gennaio 2011 da astronomi che hanno utilizzato un telescopio riflettore da 1,52 metri parte del Mount Lemmon Survey.

È classificato come oggetto “near-Earth” e come “potenzialmente pericoloso” del gruppo Apollo, a causa delle sue dimensioni e dell’avvicinamento che effettua alla Terra. E’ lungo circa 500 metri e largo circa 150.

Il 4 febbraio 2023, l’oggetto ha sorvolato in sicurezza la Terra a una distanza di circa 1,8 milioni di km dal nostro pianeta.

Dei 1.040 oggetti near-Earth osservati dal radar planetario fino ad oggi, questo è uno dei più allungati che abbiamo visto,” ha affermato Lance Benner, principal scientist del Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Le osservazioni radar di Goldstone si sono svolte dal 29 gennaio al 4 febbraio 2023, catturando molti altri dettagli,” ha proseguito l’esperto. “Insieme a una grande e ampia concavità in uno dei due emisferi dell’asteroide, 2011 AG5 ha sottili regioni scure e più chiare che possono indicare caratteristiche superficiali su piccola scala di poche decine di metri di diametro“. “Se l’asteroide fosse visto dall’occhio umano, sembrerebbe scuro come il carbone“. “Le osservazioni hanno anche confermato che ha una velocità di rotazione lenta, impiegando 9 ore per ruotare completamente“.

2011 AG5 orbita attorno al Sole una volta ogni 621 giorni e non avrà un incontro particolarmente ravvicinato con la Terra fino al 2040, quando passerà a una distanza di circa 1,1 milioni di km.

È interessante notare che, poco dopo la sua scoperta, 2011 AG5 è diventato un emblema quando la nostra analisi ha mostrato che aveva una piccola possibilità di impatto futuro,” ha affermato Paul Chodas, direttore del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) al Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Le continue osservazioni di questo oggetto hanno escluso ogni possibilità di impatto, e queste nuove misurazioni da parte del team del radar planetario definiranno ulteriormente dove sarà lontano nel futuro“.

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