Il nostro Sistema Solare ospita milioni di rocce spaziali ribelli e gli occhi questa settimana sono puntati su 3 asteroidi. Nessun allarme però: il più vicino passerà comunque a 3,5 milioni di km dal nostro pianeta, circa 10 volte la distanza media tra la Terra e la Luna, secondo la NASA.
Un asteroide chiamato 2012 DK31 è transitato “vicino” al nostro pianeta nelle scorse ore a una distanza di circa 4,8 milioni di km. Il sasso spaziale misura circa 137 metri di diametro, quanto un grattacielo di 40 piani.
La roccia spaziale non ha rappresentato una minaccia imminente per la Terra, ma la NASA l’ha classificata un asteroide potenzialmente pericoloso (PHA), il che significa che è abbastanza grande e orbita abbastanza vicino alla Terra da poter causare seri danni in caso di cambio della traiettoria e di ipotetica collisione. In generale, qualsiasi asteroide largo più di 150 metri e in orbita entro 7,5 milioni di km dalla Terra è considerato un PHA. La NASA ha però mappato la traiettoria di questo asteroide per i prossimi 200 anni e non si prevede che si verificheranno collisioni.
Oggi, martedì 28 febbraio, un secondo PHA delle dimensioni di un grattacielo, anch’esso largo circa 137 metri, attraverserà l’orbita del nostro pianeta a una distanza di circa 3,5 milioni di km. Conosciuta come 2006 BE55, l’orbita di questa grossa roccia spaziale attraversa quella terrestre ogni 4 o 5 anni.
Infine, venerdì 3 marzo, un asteroide di circa 76 metri di diametro passerà a una distanza di 5,3 milioni di km. La roccia, chiamata 2021 QW, non è abbastanza grande da essere considerata PHA, ma effettua comunque un avvicinamento rilevante alla Terra.
Perché tutta questa attenzione verso gli asteroidi?
Perché gli scienziati prestano così tanta attenzione agli asteroidi che passano a grandi distanze dalla Terra? Perché anche lievi modifiche alla traiettoria, ad esempio la spinta da un altro asteroide o l’influenza della gravità di un pianeta, potrebbero inviare questi oggetti in rotta di collisione con la Terra.
Fortunatamente, i calcoli della NASA mostrano che nessun asteroide conosciuto è attualmente un rischio per la Terra per almeno 100 anni. Se un grande asteroide un giorno dovesse rappresentare una minaccia diretta per il nostro pianeta, gli astronomi stanno già lavorando a metodi per contrastarlo. E’, ad esempio, ciò che ha portato alla recente missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, che ha intenzionalmente fatto schiantare un veicolo contro un asteroide per alterarne la velocità orbitale. La missione non ha distrutto completamente il suo obiettivo, ma ha dimostrato che gli attacchi frontali sono in grado di modificare i parametri orbitali di una roccia spaziale in modi significativi.