Gli ominidi macellavano gli ippopotami: la scoperta da reperti di 3 milioni di anni fa

I primi antenati umani utilizzavano antichi strumenti di pietra per macellare ippopotami e pestare materiale vegetale
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Circa 2,9 milioni di anni fa, i primi antenati umani utilizzavano alcuni dei più antichi strumenti di pietra noti per macellare ippopotami e pestare materiale vegetale.

Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian, del Queens College, della City University of New York, del National Museums of Kenya, della Liverpool John Moores University e del Cleveland Museum of Natural History.

Ominidi: l’analisi dei reperti

Il team, guidato da Thomas Plummer, ha analizzato un insieme di reperti e manufatti risalenti a un periodo compreso tra 2,6 e 3,0 milioni di anni fa, rinvenuti nel sito Nyayanga, nella penisola di Homa, nel Kenya occidentale. Dal 2015, gli scavi hanno permesso di portare alla luce 330 manufatti 1.776 ossa di animali e i due molari, appartenenti alla specie di ominidi nota come Paranthropus.

“I denti – spiega Rick Potts, del National Museum of Natural Historycostituiscono i più antichi resti fossili della specie mai trovati. La loro presenza in un sito ricco di strumenti di pietra solleva domande intriganti sugli antenati umani che avrebbero potuto realizzare tali strumenti. Per molto tempo si è pensato che solo il genere Homo avesse acquisito l’abilità di costruire manufatti, ma forse il nostro lavoro potrebbe ribaltare tale concezione”.

Oggetti usati per lavorare diversi alimenti

Attraverso l’analisi dei modelli di usura sugli strumenti, il gruppo di ricerca ha scoperto che gli oggetti venivano utilizzati per lavorare una vasta gamma di alimenti, come piante, carne e midollo osseo. “Gli unici manufatti di pietra piu’ antichi rispetto a questi reperti risalgono a 3,3 milioni di anni fa.” – aggiunge Potts – “Sono stati rinvenuti nel sito di Lomekwi 3, a ovest del lago Turkana in Kenya. Gli oggetti di Nyayanga venivano prodotti sistematicamente e spesso modellati utilizzando una tecnica particolare che richiede notevole destrezza”.

Il gruppo di ricerca ha inoltre individuato i resti di scheletri incompleti di ippopotami, che mostravano segni di macellazione. Il team ha trovato ossa di antilope, che dimostrano una tecnica precisa nella rimozione della carne e nell’estrazione del midollo.

Gli scavi alla base di questo studio – conclude Pottsoffrono un’istantanea del mondo abitato dai nostri antenati.  Questo ci permette di comprendere i modi in cui la tecnologia e gli strumenti di pietra abbiano permesso ai primi ominidi di adattarsi a varie esigenze”.

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