Scoperta la provenienza dei detriti di plastica che invadono l’Artico

Progetto Citizen Science: la Germania la maggiore produttrice dei detriti di plastica che arrivano nell'Artico
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I frammenti di plastica ritrovati nell’Artico hanno origine in diverse parti del mondo. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, condotto dagli scienziati dell’Alfred Wegener Institute, Helmholtz Center for Polar and Marine Research (AWI). Il team, guidato da Melanie Bergmann, Anna Natalie Meyer e Birgit Lutz, ha analizzato la provenienza di detriti di plastica raccolti sulle coste delle isole Svalbard attraverso un progetto di Citizen Science. Nel corso di cinque anni, gli scienziati hanno chiesto ai cittadini che hanno viaggiato in barca a vela nell’Artico di raccogliere i frammenti di plastica che avevano raggiunto le coste. Il gruppo di ricerca ha quindi analizzato i detriti, scoprendo che oltre il 30% dei campioni che riportavano ancora etichette o marchi d’acquisto proveniva dall’Europa, con una percentuale significativamente elevata originaria della Germania. Questo lavoro, commentano gli autori, dimostrano come i paesi industrializzati e le forti economie europee possano contribuire all’inquinamento degli ecosistemi come l’Artico. “Dal 2016 al 2021 abbiamo coinvolto le persone – spiega Bergmann – successivamente abbiamo analizzato i residui e scoperto che solo l’1% dei detriti presentava iscrizioni o etichette che permettevano di ricostruirne l’origine”.

Studi precedenti hanno dimostrato che l’inquinamento da plastica proviene sia da fonti locali che remote – commenta Meyer a livello locale, la plastica viene immessa nell’oceano dalle comunità che si basano su sistemi di gestione dei rifiuti scadenti. I frammenti remoti invece vengono trasportati dai fiumi e dalle correnti oceaniche“.

I detriti di plastica, sottolineano gli studiosi, rappresentano nuove sfide per gli ecosistemi artici, già gravemente compromessi dai cambiamenti climatici. “Per affrontare il problema in modo efficace – conclude Bergmann – è necessario migliorare la gestione locale dei rifiuti e ridurre la produzione globale di plastica. Si stima infatti che circa l’11% dei prodotti di plastica raggiunga i corsi d’acqua. Non possiamo permetterci questo livello di inquinamento”.

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