Rivoluzione digitale nelle campagne, droni e robot in 6 aziende su 10

Tra le soluzioni più adottate dalle imprese innovative c’è l’informatizzazione dell’azienda
MeteoWeb

I cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale nelle campagne con oltre 6 aziende agricole italiane su 10 (64%) su dieci che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0 dai droni ai robot, dai sensori ai gps, dalle piattaforme satellitari all’internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti diffusa in occasione della Fieragricola Tech di Verona, al Palaexpo – stand C4 dove è stato inaugurato l’orto 4.0 con la partecipazione del presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood – sottolinea Coldiretti – il valore del mercato dell’agritech è cresciuto nel giro di cinque anni del 1500%, passando da 100 milioni di euro a 1,6 miliardi. Tra le soluzioni più adottate dalle imprese innovative c’è l’informatizzazione dell’azienda attraverso software di gestione (adottata nel 40% dei casi), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (23%), servizi di mappatura e di coltivazioni e terreni (19%), sistemi di monitoraggio di coltivazioni e terreni (14%) e sistemi di supporto alle decisioni (12%).

La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di quasi un milione di ettari a livello nazionale pari al 6% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose”.

La tecnologia digitale – sottolinea Coldiretti – è poi alla base del sistema blockchain per la tracciabilità dei prodotti e la garanzia dell’origine considerata sempre più importante con il 53% dei consumatori che cerca spesso informazioni sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari al momento dell’acquisto, dal sito internet del produttore al qr code fino alla realtà aumentata.

Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).

Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.

Un gap insopportabile che penalizza le imprese agricole e che va superato per poter utilizzare al meglio nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “vogliamo invece portare lo sviluppo tecnologico a tutte le aziende anche tramite il fondo da 225 milioni di euro inserito nella legge di Bilancio grazie all’impegno del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e che potrà essere sfruttato per voucher all’innovazione”.

Il risparmio di acqua

Dai sensori antisiccità per salvare campi assetati alle trappole hi tech per mettere al sicuro i raccolti dai parassiti, dalle nuove tecnologie di evoluzione assistita (Tea) per arrivare ai sistemi integrati con satelliti e computer per risparmiare fino al 20% di acqua. E’ quanto emerge dalla ricerca di Coldiretti sulle ultime novità tecnologiche applicate alle produzioni agricole per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, aumentare le rese e garantire sostenibilità e difesa ambientale in occasione della Fieragricola Tech a Verona con l’orto 4.0 presentato al Palaexpo – stand C4.

Con i cambiamenti climatici che incidono sempre più su precipitazioni e temperature – spiega Coldiretti – diventa strategica la gestione delle risorse idriche sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo antispreco con sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app sugli smartphone. La maggior parte degli strumenti per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood.

La Coldiretti in collaborazione con l’ambasciata di Israele ha anche rafforzato i contatti con le maggiori realtà di ricerca tecnologica israeliane e le più interessante start up per migliorare le rese e la competitività del Made in Italy agroalimentare. Il cambiamento climatico con il moltiplicarsi degli eventi estremi ha provocato nel 2022 danni in agricoltura che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale, in un momento particolarmente difficile per l’approvvigionamento alimentare del Paese per l’aumento esponenziale dei costi di produzione dovuto al caro energia. Le precipitazioni sono risultate di quasi 1/3 inferiori alla media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr che rileva dal 1800. Una situazione difficile che rischia di diventare strutturale in Italia.

Per questo – evidenzia Coldiretti – è sempre più importante tenere sotto controllo precipitazioni, temperature e umidità come fa la centralina meteo LoRAIN che consente un monitoraggio tempestivo dei dati per pianificare le irrigazioni risparmiando fino a 1/5 dell’acqua secondo uno studio di CAI (Consorzi agrari d’Italia), il lavoro nei campi, far scattare allerte per possibili invasioni di insetti nocivi e ottenere previsioni meteo localizzate altamente affidabili con tecnologia MOS e sensori virtuali per la velocità del vento e la radiazione globale. Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Contro l’assalto dei parassiti, favorito dai cambiamenti climatici, per difendere le colture arriva – continua Coldiretti – la trappola hi tech con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma grazie alla batteria ricaricata da pannello solare. Il sistema ha una fotocamera ad alta risoluzione combinata con un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture con l’obiettivo di supportare il lavoro degli agricoltori, la fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture, grazie a immagini con ad alta risoluzione inviate ad una piattaforma dove sono analizzate con strumenti di AI (Intelligenza Artificiale) e sono visibili su PC o smartphone/tablet. I dati sono esposti come catture giornaliere e totali e danno indicazioni sulla crescita della popolazione lungo la stagione.

Nelle serre – spiega Coldiretti – è poi possibile vedere in azione “Oz” il robot contadino lungo 130 centimetri e alto 83 centimetri, del peso di 150 chili, ha un’autonomia di 8 ore e può coprire fino a un ettaro e mezzo di superficie ad una velocità di due chilometri all’ora. Oz – continua Coldiretti – aiuta nella preparazione e nel diserbo dei terreni, nella semina, nell’irrorazione e nella raccolta. La ricerca agraria – sottolinea la Coldiretti – mette anche a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Tecniche che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta, valorizzando i primati green dell’agricoltura italiana in termini di tipicità, sostenibilità e biodiversità.

Si tratta di una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di poche multinazionali proprietarie dei brevetti” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di “difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità agraria nazionale e la distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo all’agroalimentare nazionale”.

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