Scienza: Nature lancia l’allarme sulla reale paternità degli articoli scientifici

L'allarme degli scienziati su un nuovo e pericoloso business
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Sono diventate centinaia le pubblicità online che offrono la possibilità di acquistare la paternità di articoli scientifici su riviste considerate affidabili. Questo il tema centrale di un approfondimento pubblicato su Nature, che sta preoccupando gli editori in merito all’integrità della buona ricerca.

Un problema in crescita che allarma gli studiosi

Sono state già ritirate dozzine di articoli, per i quali era stata sollevata la preoccupazione che tra le firme degli autori si fossero aggiunti nominativi che non avevano di fatto contribuito alla realizzazione del paper. Questo problema sembra in crescita, avvisano gli specialisti, e potrebbero verificarsi nuove ritrattazioni. La maggior parte degli annunci pubblicitari in questione circola sui social media, ma anche sui siti web di aziende che offrono servizi di pubblicazione accademica. Per quanto riguarda il costo, può variare da poche centinaia a diverse migliaia di dollari a seconda del prestigio della rivista e dell’ambito di ricerca del lavoro. In una pubblicazione apparsa sul server di prestampa arXiv nel dicembre 2021, Anna Abalkina, economista presso la Libera Universita’ di Berlino, e Nick Wise, ingegnere presso l’Universita’ di Cambridge, hanno descritto oltre mille offerte di paternita’ di articoli scientifici pubblicate nel 2019-21 su un sito web in lingua russa chiamato International Publisher. I due scienziati hanno ora individuato 460 opere che potrebbero aver usufruito della promozione.

Numerosi i documenti ritirati

Le riviste stesse hanno iniziato a indagare e ritirare i documenti che sembrano collegati agli annunci in questione. Lo scorso luglio, l’International Journal of Emerging Technologies in Learning ha rimosso ben 30 pubblicazioni potenzialmente correlate a International Publisher. “Questi episodi sono davvero difficili da dimostrare – sostiene Tim Kersjes, responsabile dell’integrita’ della ricerca presso Springer Nature a Dordrecht, nei Paesi Bassi – ma alcuni annunci elencano titoli specifici di manoscritti, il che offre una prova piuttosto convincente dell’acquisto dei diritti d’autore”. Nel maggio 2022, Springer Nature ha ritirato per la prima volta un documento per sospetti che alcuni autori avessero comprato la paternita’ dell’opera. A questo caso si sono aggiunte ben 11 ritrattazioni.

“Approccio a tolleranza zero”

Dichiara Kersjes: ” e’ una questione di integrita’ e affidabilita’ della documentazione pubblica. I lettori devono potersi fidare del fatto che gli autori elencati su un documento abbiano effettivamente svolto il lavoro per generare i dati e possano esserne ritenuti responsabili”. Vitalij Pecharsky, uno scienziato dei materiali presso la Iowa State University di Ames e redattore capo del Journal of Alloys and Compounds, deceduto lo scorso dicembre, ha lanciato uno sforzo per ricontrollare tutti gli articoli pubblicati sulla rivista negli ultimi due anni, per i quali e’ stata presentata una richiesta di modifica della lista degli autori dopo il primo ciclo di revisione.

Un business affermato

“La vendita della paternita’ delle pubblicazioni scientifiche – sostiene Deborah Kahn, membro del consiglio di amministrazione del Committee on Publication Ethics (COPE) del Regno Unito – costituisce un grande business, gestito da organizzazioni sempre piu’ sofisticate. Il mercato funziona – conclude Abalkina – anche perche’ in molti paesi i ricercatori vengono ancora valutati sulla base del numero di pubblicazioni. E’ ragionevole ipotizzare che il problema crescerà, dobbiamo assolutamente cercare di arginare la situazione”.

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