Dagli scoiattoli in letargo le indicazioni per i futuri viaggi spaziali

La spinta ai viaggi spaziali del futuro arriva dagli scoiattoli, in particolare dagli scoiattoli di terra artici (Urocitellus parryii)
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Gli scoiattoli in letargo potrebbero aiutare gli astronauti e la NASA? La dott.ssa Kelly Drew e i suoi studenti hanno studiato gli scoiattoli di terra artici (Urocitellus parryii) e la loro capacità di trattenere la massa muscolare e ossea durante il letargo prolungato e pensano che tale caratteristica possa essere utile nell’ottica dei viaggi nello Spazio.

Kelly Drew, professore di chimica e biochimica presso l’Università dell’Alaska ha ricevuto fondi attraverso il NASA Space Grant. Attraverso l’Alaska Space Grant Consortium, oltre 200 studenti e docenti hanno avuto l’opportunità di approfondire la loro ricerca in diverse aree.

Le informazioni apprese attraverso lo studio degli scoiattoli di terra artici in letargo potrebbero aiutare i ricercatori a capire come funziona il corpo umano in un ambiente senza peso. Questi animali sono unici in quanto vanno in letargo da 8 a 9 mesi all’anno e rallentano il loro metabolismo così tanto che la loro temperatura corporea può scendere sotto lo zero senza subire i soliti effetti collaterali come congelamento, perdita muscolare o perdita di densità ossea durante i lunghi mesi invernali.

Questa ricerca potrebbe essere utilizzata per le missioni future, a partire dall’estrema ibernazione indotta da farmaci per le missioni spaziali a lungo termine, proteggendo gli astronauti dalla febbre, radiazioni ionizzanti e molto altro. Potrebbe anche rivelarsi efficace nel prevenire la perdita muscolare e ossea in assenza di gravità.

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