Cresce in Piemonte la preoccupazione per la siccità che sta colpendo il Nord Italia. Il Biellese è al momento la provincia piemontese che soffre maggiormente, con fiumi e torrenti trasformati in poco più che rigagnoli e alcuni comuni, soprattutto di mezza montagna, dove gli acquedotti vengono riforniti da autobotti. Una situazione che ha spinto la società che gestisce il servizio idrico, Cordar Biella a raccomandare un utilizzo razionale dell’acqua. “Siamo molto preoccupati, la situazione al momento è sotto controllo ma sono quasi 24 mesi che né piove né nevica in montagna come dovrebbe, speravano in un fine settimana piovoso, invece, purtroppo, le previsioni sono di nuovo cambiate“, spiega all’Adnkronos il Presidente di Cordar Biella, Gabriele Martinazzo, sottolineando che “nei giorni scorsi abbiamo invitato la popolazione a essere molto prudenti nell’utilizzo dell’acqua, ad evitare per esempio il lavaggio dei veicoli, perché l’assenza di precipitazioni sta riducendo le disponibilità di riserve idriche”.
“In questi anni – prosegue Martinazzo – abbiamo sempre fatto un’oculata manutenzione sulle perdite, sulle reti abbiano una percentuale del 22% ma la vera preoccupazione è che si stanno compattando le sorgenti: a causa della troppa siccità il terreno si compatta sul fondo con il rischio che se le piogge non mutano la situazione, molte di queste andranno perse“, aggiunge il Presidente di Cordar che si spinge a dire: “nei prossimi giorni vorrei parlare con il rettore del Santuario di Oropa per un pellegrinaggio per invocare la pioggia come già fu fatto nel passato“.
Il Presidente della Provincia di Biella, Emanuele Ramella Pralungo, aggiunge: “sono due anni che non ci sono precipitazioni degne di questo nome, né dal punto di vista nevoso, né da quello idrico classico delle piogge – sottolinea all’Adnkronos – quindi gli invasi cominciano a evidenziare una situazione molto preoccupante, come i corsi d’acqua”. “Nei prossimi giorni ci aspettiamo delle precipitazioni non particolarmente intense, quindi non in grado di alleviare la situazione. La risorsa acqua è in condizioni allarmanti ed è chiaro che se la situazione non dovesse migliorare, si dovrà pensare una razionalizzazione dell’erogazione, provvedimenti, però, che non dipendono tanto dalla Provincia quanto dai gestori e dai singoli sindaci”, conclude Ramella Pralungo.