Siccità, esperto CNR: “situazione grave, servirebbero 50 giorni di pioggia”

I climatologo CNR: "dobbiamo imparare a convivere con la siccità"
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Siamo in una situazione di deficit idrico che abbiamo cominciato ad accumulare dall’inverno 2020-2021. E’ improbabile che se ne esca in pochi mesi“. “Occorrerebbe una pioggia costante, ma non troppo intensa altrimenti non si infiltra“. “Dobbiamo recuperare 500 millimetri nelle regioni nord-occidentali: servirebbero 50 giorni di pioggia“: è quanto ha affermato Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del CNR, in un’intervista a Il Corriere della Sera.

Dobbiamo recuperare almeno 500 millimetri a Nord-Ovest, l’area più colpita. Un po’ meno nel resto del Settentrione. Questo solo per pareggiare il bilancio dell’ultimo anno, che non significa tornare alla normalità. Considerando che un temporale di forte intensità in un’ora fa 15-20 millimetri ma che la metà di quest’acqua si perde nel ruscellamento, diciamo che servirebbero una cinquantina” di giorni, ha precisato l’esperto.

Il recupero, però “dal punto di vista fisico è improbabile. Manca troppa acqua. Il ristoro può avvenire solo in un periodo molto più lungo. Serve almeno un anno per risanare le situazioni più estreme“.

L’elemento sostanziale è la direzione delle perturbazioni atlantiche che negli ultimi anni è cambiata. Si sono spostate più a Nord delle Alpi oppure a Sud, passando sulle regioni centrali e meridionali, tagliando fuori il Settentrione. Sono queste perturbazioni a portare la gran parte dell’acqua“. Ci sono cause “globali e cause locali. Le prime vanno ricondotte alla forte anomalia climatica presente nel Pacifico, dall’altra parte del pianeta. Più vicino a noi registriamo invece un innalzamento delle temperature nel Mediterraneo e delle irregolarità nell’area oceanica atlantica“.

Per quanto riguarda i prossimi mesi, Pasqui ha spiegato: “La primavera dovrebbe portare un quantitativo di pioggia in linea con la normalità che, naturalmente, è positivo. Ma sarà anche un periodo più caldo della norma, il che potrebbe compromettere in parte i benefici“.

Dobbiamo imparare a convivere con la siccità perché è probabile che queste situazioni siano frequenti,” ha concluso l’esperto.

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