La siccità continua a stringere in una morsa la Lombardia, dove le riserve idriche hanno un deficit del 55%, simile al 52% dello scorso anno. Per il prossimo 2 marzo, è convocato il tavolo regionale per l’utilizzo della risorsa idrica “per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi“, ha spiegato l’assessore regionale Massimo Sertori che coordina il tavolo. “La situazione di scarsità idrica ad oggi, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno. In più – ha osservato – c’è la differenza che anche il bacino idrografico afferente al Lago di Garda è ai minimi storici mentre nella scorsa primavera era l’unico con una disponibilità prossima alla norma”. I laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), a fronte di un quantitativo di neve leggermente superiore (+31%).
Il tavolo si era già riunito il 14 dicembre (quando era stato fatto l’invito ai “gestori idroelettrici e gli enti regolatori dei grandi laghi, Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda, a trattenere acqua il più possibile”) e il 26 gennaio. “Il 3 febbraio – ha aggiunto Sertori – ho inviato formalmente una specifica richiesta ai gestori degli invasi idroelettrici operanti in Lombardia (A2A, Enel, Edison) e agli Enti Regolatori dei laghi di adottare da subito ogni misura finalizzata alla massima riduzione delle erogazioni negli emissari fatte salve le necessità ambientali e di funzionamento delle centrali termoelettriche”. E anche Aipol che per conto della Lombardia gestisce la regolazione del lago di Garda dalla diga sul Mincio, il 14 febbraio ha ridotto l’erogazione ai minimi termini. E come conseguenza è stata temporaneamente messa fuori esercizio la centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio.
“Confido sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati. Abbiamo convocato per il prossimo 2 marzo un nuovo tavolo regionale per un aggiornamento sulla situazione delle riserve idriche in vista della prossima stagione irrigua estiva 2023 – ha concluso – e per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi, salvo precipitazioni importanti che ad oggi non siamo in grado di prevedere”.