Carenza di pioggia record in Francia, incendi insoliti in pieno inverno: i Pirenei orientali stanno vivendo una siccità eccezionale, secondo meteorologi e vigili del fuoco, che temono violenti incendi boschivi ora e a maggior ragione quest’estate.
“Nel 2022 abbiamo avuto sia mancanza di pioggia che temperature molto elevate” e, di conseguenza, “una siccità record” in questo dipartimento del Mediterraneo al confine con la Spagna, dichiara il referente di Météo-France per la Linguadoca e il Rossiglione, Florence Vaysse, all’AFP.
Le precipitazioni sono state la metà della media: “Questo è il secondo anno consecutivo che abbiamo un saldo inferiore al normale” e “questo è l’anno più siccitoso dal 1959, poiché calcoliamo un indicatore a livello di dipartimento“.
Quanto alle temperature – decisive perché il caldo aumenta l’evaporazione e la traspirazione delle piante – sono state le più alte dal 1947, primo anno registrato.
Per il 2023 persiste la tendenza: “La siccità continua nel nostro dipartimento e tende addirittura a peggiorare in alcuni settori nonostante l’arrivo delle temperature invernali da diverse settimane,” aveva avvertito giovedì la prefettura.
Questa situazione influisce sul lavoro dei vigili del fuoco. La mancanza di acqua “porta alla morte delle piante“, il che aumenta la quantità di legno o foglie secche che possono incendiarsi, secondo il colonnello Stéphane Clerc, vicedirettore dello SDIS 66 (Dipartimento antincendio e soccorso). “La più grande preoccupazione per questa estate è che gli incendi saranno probabilmente molto più intensi perché il volume di combustibile è più alto“.
Più pronunciata nei Pirenei Orientali che altrove, la siccità colpisce altre regioni della Francia e dell’Europa, dove ha provocato un aumento delle aree colpite dagli incendi.
Il territorio metropolitano non ha registrato piogge vere e proprie per 32 giorni, dal 21 gennaio al 21 febbraio, una durata mai registrata prima da Météo-France, interrotta però con il ritorno di alcune limitate precipitazioni nella giornata di mercoledì. Ai Pirenei Orientali, in allerta siccità dal giugno 2022, si è così aggiunta la maggior parte del Var, messo in allerta il 17 febbraio.
Sul fronte degli incendi, lo scorso anno l’Unione Europea ha registrato un numero record di aree bruciate: più di 785mila ettari dal 1° gennaio al 19 novembre 2022, secondo l’European Forest Fire Information System (Effis) e il programma europeo sul cambiamento climatico Copernicus.
Enormi incendi hanno colpito in particolare la Spagna e il Sud/Ovest della Francia, dove successivi incendi nella Gironda hanno devastato più di 21mila ettari la scorsa estate.
Con la siccità di questo inverno, i vigili del fuoco si stanno preparando al peggio.