Stimare con maggiore precisione il rischio di terremoto, in modo da delineare interventi e strategie di prevenzione dei danni più efficaci. Questo l’obiettivo a cui è stato orientato uno studio, pubblicato sul Bulletin of the Seismological Society of America, condotto dagli scienziati della Northwestern University.
Il team, guidato da Seth Stein, ha ideato un nuovo strumento in grado di analizzare e stimare il rischio che si verifichi una scossa sulla base degli eventi sismici precedenti.
Terremoti: le scoperte dei ricercatori
I ricercatori hanno scoperto che le faglie possono mantenere una sorta di memoria a lungo termine, che potrebbe contribuire a spiegare perché i terremoti tendano a manifestarsi in gruppi. Secondo quanto emerge da questa indagine, in particolare, le scosse telluriche non rilasciano sempre tutta l’energia accumulata, per questo a volte si verificano terremoti successivi che possono raggiungere notevoli intensità.
“Nel nostro lavoro – riporta Stein – “abbiamo considerato l’intera storia dei terremoti, piuttosto che la media degli eventi che si verificano in una faglia. Questa visione d’insieme potrebbe essere molto utile per sviluppare un modello di previsione piu’ attendibile”. Grazie a una serie di tecniche avanzate, il gruppo di ricerca ha valutato i processi geofisici che si verificano nelle placche e la deformazione nella litosfera.
Prevedere con precisione il rischio di terremoti
“I grandi terremoti – spiega James S. Neely, collega e coautore di Stein – “non si verificano con una cadenza regolare, anzi. A volte abbiamo notato cali di attivita’ per notevoli archi di tempo seguiti da numerosi eventi ripetuti in tempi relativamente brevi. I modelli tradizionali non sono in grado di spiegare questa variabilita’, mentre il nostro strumento potrebbe aiutarci a comprendere meglio questi fenomeni”. “Il nostro strumento – concludono gli autori – “potrebbe aiutarci a prevedere con piu’ precisione il rischio di terremoti. Questa capacita’ renderebbe gli sforzi di prevenzione e gestione dell’emergenza molto piu’ efficaci”.