Le scosse del terremoto magnitudo 7.9, che nella notte ha colpito la Turchia meridionale e la Siria, uccidendo più di un migliaio di persone nei due Paesi, sono state avvertite fino alla Groenlandia: lo ha confermato l’Istituto geologico danese. “I terremoti in Turchia sono stati chiaramente registrati dai sismografi della Danimarca e della Groenlandia“, ha spiegato il sismologo Tine Larsen ad AFP.
Nel video a corredo dell’articolo viene mostrato il passaggio delle onde sismiche attraverso alcuni dei sismografi italiani ed europei. I colori rappresentano il movimento del suolo: rosso (sollevamento) e blu (abbassamento).
La Turchia sorge su una placca definita Anatolica: secondo l’INGV, il forte terremoto di stanotte e le scosse successive sono il frutto del movimento tra il blocco anatolico, quello arabico e quello africano. La placca arabica spinge da Sud/Est e la placca anatolica si sposta verso Sud/Ovest. Lungo la faglia est anatolica, quella interessata dai terremoti di oggi, lunga quasi 500 km, avviene un movimento orizzontale, ossia di tipo trascorrente. È una faglia che corre dal Mediterraneo verso Nord-Est, quasi fino al Mar Nero, e si ricongiunge con faglia Nord Anatolica che arriva fino a Istanbul.