Il Consiglio dei Ministri dell’ambiente Ue ha trovato un accordo di compromesso sul testo della nuova direttiva per la riduzione delle emissioni industriali che per la prima volta copre anche gli allevamenti ma senza il consenso dell’Italia. “Non possiamo accogliere il testo – ha detto il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – perché le soglie per i bovini sono per noi inaccettabili”.
Il testo è stato negoziato durante tutta la giornata e l’accordo è stato trovato grazie ad alcuni accorgimenti tecnici. Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno accettato il compromesso chiedendo di mettere a verbale il loro disaccordo rispetto a soglie per gli allevamenti “che hanno ridotto di molto le ambizioni ambientali” della direttiva. La Bulgaria si è astenuta, la Francia ha contestato “questioni di merito e di metodo” ma ha scelto alla fine di appoggiare il testo. La Polonia ha sottolineato che nelle future fasi di negoziato con le altre istituzioni europee, non è disposta ad accettare ulteriori concessioni sull’allevamento.
“Apprezziamo gli sforzi della presidenza – ha detto Pichetto – ma non possiamo accogliere il testo così come modificato” a causa “delle soglie per i bovini” che “per noi sono inaccettabili, confidiamo nei passaggi successivi” del negoziato Ue “ma manteniamo la nostra opposizione”.
Coldiretti: “bene Italia su ammazza stalle”
“Continua la battaglia per fermare la Direttiva europea ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche spingendoli alla chiusura dopo l’approvazione della posizione negoziale del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’UE nonostante il voto contrario del Ministro italiano Gilberto Pichetto al quale va il nostro ringraziamento”. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando l’importanza di bloccare questa normativa insostenibile che dovrà ora essere discussa in Parlamento europeo, dove sarà ribadita la richiesta di mantenimento dello status quo sottoscritta dalle principali organizzazioni agricole UE su iniziativa di Coldiretti.
La proposta della Commissione di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) se non adeguatamente contrastata – sottolinea la Coldiretti – potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’UE.
Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – continua la Coldiretti – appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Si tratta peraltro – conclude la Coldiretti – di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali.