Secondo uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution, le balene minke dell’Antartico hanno una dimensione troppo piccola affinchè l’affondo sia una strategia di alimentazione efficiente dal punto di vista energetico. Le balene utilizzano una strategia di alimentazione nota come “lunge feeding“, che prevede l’ingestione di grandi volumi d’acqua carichi di prede ad alta velocità e il loro filtraggio attraverso i “setacci” dei fanoni.
Questa tecnica di alimentazione è energeticamente efficiente solo perché questi animali sono in grado di ingerire grandi quantità. Una balenottera azzurra di 80 tonnellate è in grado di ingerire un volume d’acqua pari al 135% della sua massa corporea. Questa strategia alimentare si applica anche alle balene minke, le più piccole balene viventi della famiglia delle balenottere (un gruppo che comprende anche le balenottere azzurre).
Le balene minke
La lunghezza media approssimativa del corpo adulto di una balena minke è di 7,7 m, rispetto ai 21-24 m circa delle balenottere azzurre. Gli studiosi hanno utilizzato delle etichette di aspirazione non invasive per osservare 23 balenottere antartiche mentre si foraggiavano di giorno e di notte nella Penisola Antartica Occidentale. I risultati degli autori suggeriscono che esiste un limite minimo di dimensioni al di sotto del quale l’affondo non è una strategia efficiente, a causa del suo costo energetico.
Hanno scoperto che le balene minke trascorrevano proporzioni simili del giorno e della notte a nutrirsi, ma che i loro tassi di alimentazione diurna ad affondo erano solo il 25-40% di quelli notturni. Inoltre, hanno notato che le immersioni diurne per il foraggiamento erano molto più profonde di quelle notturne, con le balene minke di dimensioni maggiori in grado di trascorrere più tempo in profondità rispetto a quelle più piccole.
I risultati
I risultati suggeriscono che gli animali di lunghezza inferiore a 5 metri (le dimensioni delle balene minke svezzate) non sarebbero in grado di ottenere cibo a sufficienza da questa strategia alimentare, rendendo le balene minke la dimensione più piccola possibile per nutrirsi in modo efficiente di zooplancton come il krill.
Secondo gli studiosi i risultati hanno implicazioni per la comprensione dell’evoluzione di tutte le balene filtratrici, suggerendo che l’efficiente alimentazione filtratrice e il gigantismo si sono probabilmente co-evoluti negli ultimi 5 milioni di anni. Le condizioni oceaniche infatti sono cambiate per facilitare la presenza di grandi macchie di prede in acque profonde adatte all’alimentazione ad affondo.