Mentre il clima cambia, cambia anche il meteo. Lo studio, pubblicato martedì 21 marzo su PNAS da ricercatori italo francesi, a prima firma di Davide Faranda del Centre National de la Recherche Scientifique, in Francia, dimostra che i fenomeni meteorologici sono sempre più acuti e frequenti, soprattutto in Europa. I ricercatori hanno esaminato le tendenze nei modelli di circolazione atmosferica sul Nord Atlantico tra il 1950 e il 2021 e hanno scoperto che i cambiamenti nelle frequenze dei modelli meteorologici in Europa hanno un impatto importante sul clima di superficie e che tali cambiamenti possono modulare gli effetti del cambiamento climatico. Gli autori hanno scoperto che oltre il 91% dei decessi correlati alle ondate di caldo e il 33% delle tempeste di vento ad alto impatto in Europa si sono verificati durante modelli di circolazione atmosferica che stanno aumentando di frequenza.
La sfida è quella di capire e di cercare di prevedere anche questi cambiamenti su scala meteo, attraverso nuovi modelli e uno sguardo più attento da parte dei satelliti. A tal proposito, potranno aiutare i nuovi satelliti Meteosat Third Generation (MTG) che aumenteranno, e di molto, la capacità di leggere e interpretare le evoluzioni del meteo, soprattutto a breve termine. “Quello che speriamo è che sia possibile avere previsioni a breve termine“, ha detto Silvia Puca del Dipartimento della Protezione Civile nel corso della conferenza stampa al Centro Spaziale di Telespazio al Fucino (AQ). E con “a breve termine” si intende possibilmente “fino a 3-5 ore prima” dell’evento meteo estremo.
Alte aspettative dai satelliti MTG
Il lancio del primo dei nuovi satelliti – MTG 1 – è previsto per la serata del prossimo 13 dicembre a bordo di un razzo Ariane 5 dalla base spaziale di Kourou nella Guyana Francese. “Ci vorrà ancora qualche mese perché sia pienamente operativo – ha spiegato Paolo Ruti chief scientist di Eumetsat – ma pensiamo che per la fine dell’estate i dati di MTG-1 saranno pronti per un impiego operativo“.
I nuovi satelliti avranno una capacità di analizzare i dati molto più veloce di quelli di seconda generazione, riducendo il tempo di passaggio sull’Europa a soli 2, 5 minuti contro i 10 attuali, e potranno leggere l’atmosfera con strumenti molto più precisi. Già pochi secondi dopo il lancio del satellite, i team coinvolti nelle operazioni, divisi in due gruppi, saranno impegnati h24 per 11 giorni fino al termine delle attività necessarie al trasferimento nell’orbita geostazionaria e alla configurazione finale del satellite. Successivamente, per dialogare con il programma MTG, Telespazio ha realizzato e reso operativo un nuovo componente del segmento di terra (Mission Data Acquisition Facility – MDAF) presso il proprio Centro spaziale del Lario (Como), la Stazione svizzera di Leuk (del partner Signalhorn) e presso il quartier generale di Eumetsat a Darmstadt, in Germania.
I satelliti geostazionari MTG invieranno a terra i dati raccolti dai sensori di bordo tramite collegamenti radio ad alta velocità in banda Ka. L’infrastruttura di terra acquisirà i dati contemporaneamente dai siti di Lario e Leuk, li analizzerà in tempo reale, per eliminare gli effetti negativi della pioggia e li invierà quindi a Darmstadt dove si realizzeranno i prodotti meteorologici finali da distribuite agli utenti. Inoltre, Telespazio ha realizzato e gestisce il sistema per la telemetria, il tracciamento e il comando dei satelliti MTG, uno al Centro spaziale del Fucino e l’altro nella stazione di Cheia (Romania) della controllata Rartel.
Lightining imager
Cuore del nuovo satellite è il Lightining imager. “Come Leonardo – ha aggiunto Pasquali – abbiamo dato un contributo molto rilevante, il satellite MTG-1 è stato realizzato da Thales Alenia Space e Leonardo ha realizzato il ‘cacciatore di fulmini’, il Lightning imager, strumento strategico del satellite“, in grado di “vedere” da oltre 36.000 chilometri dalla Terra il rapido bagliore dei fulmini nell’atmosfera. Primo in Europa e unico al mondo per le sue prestazioni, il “cacciatore” di fulmini di Leonardo è in grado di cogliere anche un singolo fulmine nel cielo, in qualsiasi condizione di luce, sia di giorno che di notte. Non solo, la durata del fulmine più breve in grado di identificare è pari a 0.6 millesimi di secondo, cioè 1000 volte più rapido di un battito di ciglia.
Soprannominato “fulminometro”, lo strumento raccoglierà i dati di oltre l’80% dell’emisfero terrestre, in particolare per l’Europa, il Nord Africa, parti dell’Asia e del Sud America. Circa 30 ingegneri e tecnici di Leonardo hanno contribuito allo sviluppo di questo strumento che è composto da 4 telescopi, con 5 lenti ciascuno. Ogni telescopio potrà acquisire fino a 500 immagini al secondo. La rilevazione dei fulmini e i relativi dati poi analizzati, forniranno un prezioso supporto allo studio delle previsioni Meteo a breve termine, come rilevare tempeste violente nelle fasi iniziali, e aiuteranno a comprendere l’influenza di tali fenomeni verso i cambiamenti climatici nell’atmosfera. Allo stesso tempo, il “cacciatore di fulmini” ricoprirà un ruolo fondamentale anche per la sicurezza del traffico aereo, dal momento che i fulmini rappresentano un alto rischio per la strumentazione di bordo dei velivoli.