Continua ad aumentare il tragico bilancio delle vittime provocate dal secondo landfall del ciclone Freddy sull’Africa meridionale. Lo stato più colpito rimane il Malawi, dove si contano almeno 255 morti. Più di 88.300 abitanti di questo Paese, tra i più poveri del pianeta, sono ormai senza casa. Scuole e chiese sono state trasformate in rifugi di emergenza. Il passaggio del ciclone Freddy in Malawi è stata una “tragedia nazionale”, ha affermato il Presidente Lazarus Chakwera, che ha esortato la comunità internazionale a inviare aiuti per assistere il Paese africano “di fronte alla distruzione e ai danni causati”.
Chakwera ha dichiarato anche due settimane di lutto nazionale. “In considerazione dell’entità delle perdite di vite umane causate da questo disastro, ho ordinato a tutti noi come nazione di osservare 14 giorni di lutto, con bandiere a mezz’asta per i primi sette giorni“, ha precisato Chakwera in un discorso alla nazione.
Aumentano le vittime in Mozambico
In Mozambico, è salito a 63 morti il bilancio delle vittime del ciclone Freddy. Lo hanno reso noto oggi le autorità locali. “In questa seconda ondata del ciclone Freddy, la provincia di Zambezia è stata la più colpita. Purtroppo finora dobbiamo segnalare 53 morti in questa provincia”, ha detto il Presidente Filipe Nyusi in un discorso televisivo dopo aver visitato Zambezia. La tempesta aveva causato 10 vittime durante il suo primo passaggio il mese scorso. Il Mozambico ha “urgentemente” bisogno di “mobilitare risorse finanziarie per ripristinare le infrastrutture distrutte“, ha detto Nyusi facendo appello agli aiuti locali e internazionali. Più di 49.000 persone sono state sfollate, mentre circa 280 persone sono rimaste ferite a causa del ritorno del ciclone Freddy sul Paese.
Il ciclone Freddy
Il ciclone Freddy, nell’ultimo mese e mezzo, ha colpito la costa orientale dell’Africa due volte. Formatosi all’inizio di febbraio a nord dell’Australia, il ciclone ha percorso tutto il sud dell’Oceano Indiano passando non lontano dalle isole di Mauritius e di La Réunion, prima di approdare in Madagascar il 21 febbraio e colpire il Mozambico il 24. Freddy, contrariamente ad altri cicloni, ha fatto dietro front ed è andato a ricaricarsi a est traendo energia dalle acque calde dell’Oceano Indiano, per ripartire poco dopo in piena forza verso l’Africa. Il Mozambico è stato così colpito per la seconda volta dalla stessa violenta perturbazione. I venti hanno raggiunto i 200km/h e sono arrivati nel weekend scorso fino in Malawi dove le pesanti piogge hanno causato allagamenti e frane di fango, provocando centinaia di vittime.