Covid, Crisanti: “l’Italia è stata mediocre contro la pandemia, i disastri vanno indagati”

Covid, le parole di Andrea Crisanti sull'inchiesta di Bergamo
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Sicuramente la pandemia è stata affrontata con grande dedizione dal personale medico, ne sono testimone di quanto si sia prodigato come tantissimi politici si sono prodigati, ma il problema non è di essersi impegnati: bisogna riconoscere, e questo va al di la della perizia, che ci sono Paesi che hanno fatto molto bene, ci sono Paesi che hanno fatto mediocremente e altri che hanno fatto male. Noi siamo in mezzo“. Lo afferma il microbiologo e senatore Pd Andrea Crisanti, ospite di ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, che ha firmato la consulenza sulla gestione del contagio di Covid che fa parte degli atti d’indagine della procura di Bergamo. “Chiudere gli occhi di fronte a un disastro significa aprire la strada al prossimo disastro. I disastri vanno indagati“, aggiunge. “Ci sono stati tantissimi disastri al mondo e questo non significa che non bisogna studiarli, dire ‘siamo tutti assolti e va tutto bene’ significa aprire la strada per riproporre una situazione di impreparazione” aggiunge Crisanti.

Ci sono stati Paesi come la Corea del Sud, il Giappone, l’Australia, la Nuova Zelanda, il Vietnam che hanno fatto benissimo e c’è da chiedersi perché hanno fatto così bene e noi abbiamo fatto così male e l’Europa ha fatto così male. La ragione è fondamentalmente una: questi Paesi avevano le conoscenze tecniche-scientifiche e hanno affrontato l’epidemia in maniera molto più tempestiva” spiega Crisanti che rimarca come “non vuol dire che chi ha fatto male è colpevole. Io non ho fatto nessun atto d’accusa nella perizia“.

Non entro in quello che ho scritto nella perizia. L’unica sede in cui posso rispondere è in sede dibattimentale come perito“: così ha premesso Andrea Crisanti, autore della perizia alla base dell’inchiesta di Bergamo sulla gestione Covid a Mezz’ora in più. Poi però “mi prendo la responsabilità di quello che ho detto fuori perizia“. “Il 26 febbraio ho fatto un’intervista al Giornale dicendo che bisogna chiudere tutta la Lombardia, ma questo non ha nulla a che vedere con la perizia“.

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