Roma arriva la 2C-B, la cocaina rosa che costa 400 euro a dose

A Roma arriva la 2C-B: la cocaina rosa che costa 400 euro a dose, provoca visioni e allucinazioni anche gravi. Sequestrata a casa di uno studente universitario che è stato arrestato al Pigneto
MeteoWeb

Il suo nome tecnico è «2C-B», ma è più conosciuta come la cocaina rosa, alla quale qualcuno ha anche dato il soprannome Tusì, trascrivendo la sigla dall’inglese. È considerata ormai da tempo la nuova droga dei ricchi. Causa allucinazioni, visioni ma anche tremori e attacchi di panico dopo un primo momento di euforia. Gli agenti del commissariato San Lorenzo ne hanno sequestrate alcune dosi a casa di uno studente universitario, che è stato arrestato.

Gli investigatori hanno portato a termine un’operazione antidroga scoprendo che il ragazzo aveva allestito nell’appartamento un supermercato degli stupefacenti, proponendo in vendita cocaina classica, ma anche hashish, ketamina e pasticche di ecstasy. Infine gli agenti hanno trovato anche la sostanza rosa, che sul mercato può arrivare anche a costare 400 euro al grammo.

La cocaina dei ricchi

Proprio per questo motivo “Tusì” viene considerata una droga riservata solo a persone che possono permettersela. Era comparsa nelle indagini su Alberto Genovese, l’imprenditore milanese, fondatore ed ex ad di Facile.it, arrestato con l’accusa di violenza sessuale su due modelle, condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi di reclusione.

Un prodotto creato in laboratorio dagli effetti ancora non conosciuti se consumata abitualmente. Le indagini puntano ora a individuare i canali di rifornimento del ragazzo arrestato per capire se anche Roma sia coinvolta in un traffico di stupefacenti di questo genere. La cocaina rosa tuttavia non è una novità sul mercato mondiale. La sua prima comparsa risale infatti agli anni Settanta, si racconta abbia avuto origine dai narcos sudamericani, ma sia stata poi sviluppata in California e successivamente esportata in Germania. Proprio nei giorni scorsi i carabinieri del Nas ne hanno sequestrato un quantitativo nelle Marche nella barberia di una palestra ad Ancona.

Condividi