Con 50 milioni di risorse del PNRR, il governo ha affidato uno studio di fattibilità, che si chiama Etic, all’Istituto nazionale di fisica nucleare, all’interno del quale “saranno date delle risposte che poi saranno processate dalla Presidenza del Consiglio” per la candidatura di Sos Enattos, nell’ex miniera di Lula, a ospitare l’Einstein Telescope. Lo ha annunciato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, rispondendo alle domande dei giornalisti sia per quanto riguarda le infrastrutture di supporto che sul progetto – contrastato dagli esperti – di un parco eolico ritenuto troppo vicino al sito.
Bernini: “Sos Enattos parte favorito”
“Gli esperti di fisica mi dicono che, proprio perché la zona non è antropizzata e non ci sono ancora le infrastrutture fisiche, questo di Sos Enattos sia favorito come sito rispetto al concorrente nei Paesi Bassi. Quindi non solo non siamo indietro ma siamo favoriti, proprio perché ha bisogno di silenzio”, ha detto il Ministro Bernini, in visita all’ex miniera di Sos Enattos. “Quelle università, ferrovie, pale eoliche e collegamenti che sono già fisicamente presenti a Maastricht potrebbero rappresentare un deterrente”, ha aggiunto.
“Non siamo affatto indietro anzi è una situazione che ci vede favoriti per tutta una serie di fattori, primo fra tutti che questo è un luogo silenzioso da tutti i punti di vista – ha confermato Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – basti pensare che attraverso il sito olandese passa una ferrovia e questo è un problema. Qui abbiamo questo vantaggio iniziale ed è chiaro che attorno a questo dobbiamo costruire un ecosistema che prevede, tra le altre cose, anche una forte partecipazione del mondo accademico e della ricerca”. Quindi “le due università di Sassari e Cagliari, tutti gli enti di ricerca, a parte il nostro INGV, l’INAF, il Cnr e creare attorno a questo polo, una rete, inizialmente con la Sardegna e poi sul territorio italiano, che sostenga questo progetto perché – ha aggiunto – come diceva il Ministro non è un progetto di Lula, è un progetto sardo, italiano ed europeo”.
“Il Professor Parisi non ha detto che questo posto non è sufficientemente infrastrutturato, ha detto che da adesso in poi succederà, come è successo a Ginevra al Cern, che si crei attorno un contesto che è insieme lavoro, progetti e quindi progresso e crescita – ha sottolineato Bernini – Le infrastrutture arrivano anche molto velocemente: il Cern era nel mezzo del nulla, ma tutte le infrastrutture che hanno bisogno di silenzio nascono nel mezzo del nulla, poi creano attorno il loro compound. E ci sarà una zona di rispetto”.
Oltre il progetto Etic, è stato ricordato che è anche stato finanziato sempre col PNRR il progetto Tearabit, in cui è previsto il collegamento in fibra ultraveloce “che farà un anello di collegamento in Sardegna con tutti gli enti di ricerca fondamentale per trasmettere i dati”, ha osservato Zoccoli.
Solinas: “si lavora a zona off limits”
Il raggio minimo per perimetrare la zona di assoluto silenzio è già stato individuato. Ora manca un atto ufficiale che imponga il divieto di qualsiasi iniziativa, come i parchi eolici, che possa interferire con il progetto dell’Einstein Telescope. Lo ha spiegato il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas che questo pomeriggio ha visitato la miniera di Sos Enattos, a Lula, insieme al Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Stiamo lavorando con l’Istituto nazionale di fisica nucleare e quello di vulcanologia – ha precisato il governatore rispondendo ai giornalisti – abbiamo già individuato una perimetrazione e speriamo di poter presto adottare un atto ufficiale che interdica qualsiasi attività in quella zona”.
Solinas nei prossimi giorni sarà ancora a Roma per incontrare il governo “perché si trovi una soluzione che scongiuri definitivamente il rischio che quello o altri parchi eolici possano compromettere un progetto così importante”. La Regione, come ha sottolineato il Presidente, ha fatto la sua parte con “la previsione di una cospicua provvista finanziaria di 350 milioni di euro” e con “l’impugnazione dei decreti che compromettevano il silenzio sismico“. Ora le risorse dovranno essere impegnate per i progetti di infrastrutturazione del territorio che si deve preparare a ospitare l’Et. “Continuiamo a fare la nostra parte – ha assicurato Solinas – accompagnando le istituzioni locali, in primis il Comune di Lula, per creare quel grande progetto necessaria perché questa iniziativa possa essere un volano per questo territorio”.
”Fin dal primo momento abbiamo deciso di scommettere su un grande investimento, realizzare a Lula il più grande rilevatore di onde gravitazionali al mondo, che per i prossimi 30 anni avrà l’unicità di attrarre tutte le comunità scientifiche del mondo verso la Sardegna. Un attrattore che non è più solo turistico, legato quindi all’economia delle coste, ma che riesce a restituire alle zone dell’interno l’immagine di un ecosistema favorevole per gli investimenti in termini di ricerca, innovazione, sviluppo. Regione, Stato e Comunità locali faranno ciascuno la propria parte sia in termini di risorse e sia di atti che dovessero rendersi necessari affinché la Sardegna consolidi la sua immagine di luogo ideale per gli investimenti in alta tecnologia”, ha detto Solinas.
”Restiamo in attesa che la procedura a livello comunitario si definisca – ha proseguito il Presidente – Abbiamo già realizzato tutto quello che era indispensabile, pensiamo ora di aggiungere con i progetti Archimedes e Faber che sono già in essere con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Nazionale di Vulcanologia, degli elementi scientifici ulteriori perché il sito che già naturalmente ha i requisiti migliori sia favorito per la scelta finale”, ha concluso Solinas.