Eventi meteo estremi: la WMO approva risoluzioni per rendere la società più resiliente

Il Consiglio esecutivo della World Meteorological Organization (WMO) ha concordato una serie di proposte
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Una delle massime priorità strategiche dell’Organizzazione meteorologica mondiale – garantire che tutti sulla Terra siano protetti dai sistemi di allerta precoce (Early Warning Systems, EWS) nei prossimi 5 anni – sta guadagnando slancio.

Il Consiglio esecutivo della World Meteorological Organization (WMO), che si è riunito dal 27 febbraio al 3 marzo, ha concordato una serie di proposte che assicureranno che le attività dell’organizzazione siano allineate all’iniziativa Early Warnings For All. Le risoluzioni saranno trasmesse al congresso meteorologico mondiale decisionale di maggio.

Abbiamo ricevuto un sostegno molto forte per l’iniziativa Early Warnings for All sia dai Paesi sviluppati che da quelli in via di sviluppo. Questa è una grande opportunità e una grande sfida per la nostra comunità,” ha dichiarato il Segretario Generale dell’OMM, Petteri Taalas.

L’Early Warnings for All action plan delle Nazioni Unite è stato lanciato dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres durante il vertice dei leader mondiali alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite del 2022, la COP27: richiede nuovi investimenti mirati iniziali per 3,1 miliardi di dollari.

L’OMM è uno dei leader dell’iniziativa, che alimenta la sua visione 2030 e il piano operativo strategico, che prevedono un mondo in cui tutte le nazioni, in particolare le più vulnerabili, siano più resilienti alle conseguenze socioeconomiche di condizioni meteo estreme.

Il Consiglio esecutivo ha rilevato la necessità di colmare le lacune esistenti nel sistema globale di osservazione del clima, in particolare nei paesi in via di sviluppo, in considerazione del fatto che un terzo del mondo, compreso il 60% dell’Africa, non ha accesso ai servizi di allerta precoce e informazioni sul clima.

Il funzionamento efficace del sistema di allerta precoce multi-rischio richiede un approccio integrato, coordinato e supportato dalla ricerca per affrontare vari tipi di pericoli, compresi quelli geofisici come vulcani, terremoti, tsunami e frane, specialmente nei paesi in cui tali pericoli sono comuni, e talvolta si verificano simultaneamente“, ha sottolineato il Consiglio esecutivo.

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